Economia

"In settimana intesa su Mirafiori. Non cedo la maggioranza Ferrari"

Fiat, l'ad Marchionne a Milano spiega lo spin off agli analisti ed è ottimista sull’impianto di Torino. L’accordo con Opel

Più di quattro ore di tête-a-tête con gli analisti, alla Borsa di Milano, per i dettagli della divisione in due del gruppo Fiat. A seguire la cena di gala alla Camera di commercio americana dove l’amministratore delegato del Lingotto ha ritirato uno dei «Transatlantic Award» per l’operazione Chrysler. In mezzo ai due eventi, la notizia dell’accordo tra la Fiat e i vecchi soci della Opel (Gm): dal dicembre 2011 la casa italiana fornirà ai tedeschi veicoli basati sulla stessa piattaforma dei modelli Doblò prodotti da Tofas, in Turchia, dove viene realizzato il furgone.
Opel, in proposito, venderà questi mezzi nelle proprie concessionarie in Europa e negli altri mercati fuori dell’area Nafta dal gennaio 2012. In base al progetto, che prevede una fornitura iniziale fino a 6mila veicoli nel 2011, sarà garantito un totale di almeno 250mila unità. Il numero complessivo di mezzi da questa piattaforma raggiungerà pertanto quota 1,3 milioni di esemplari. Ma a tenere banco è stato anche l’aspetto produttivo e occupazionale con il secondo incontro, a Torino, tra azienda e sindacati sul futuro di Mirafiori. Mentre le parti si ritroveranno giovedì, Marchionne da Milano ha affermato di confidare nella chiusura «entro una settimana» dell’accordo. Sul tavolo ci sono tre opzioni: quella di far lavorare gli operai di Mirafiori 10 ore al giorno per 4 giorni, e le ipotesi dei 15 e dei 18 turni. Denominatore comune la possibilità di sfruttare al massimo, o meno, l’impianto in base alla domanda. Mirafiori, come annunciato nei giorni scorsi, sarà condiviso con Chrysler. Tornando all’incontro con gli analisti (Marchionne ha ribadito il profilo da multinazionale assunto dal gruppo), è emerso che l’azzeramento del debito di Fiat Industrial (Iveco, Cnh e una parte di Fpt) sarebbe previsto entro il 2013. L’indebitamento netto di Fiat Spa, concentrata nell’Auto, è atteso tra 1,6 e 2 miliardi al primo gennaio 2011. Per i ricavi la stima è di una crescita dai 32 miliardi previsti quest’anno a 64 nel 2014. Intanto la Banca europea investimenti ha confermato l’impegno a sostenere lo sviluppo della Fiat in Serbia.
Confermati da Marchionne i tempi della scissione, con la creazione di Fiat Industrial e la sua quotazione dal 3 gennaio. «Il periodo di opposizione alla scissione stabilito dal Codice civile a favore dei creditori - precisa al riguardo una nota - è decorso senza che sia stata presentata alcuna opposizione. Resta quindi confermata la tempistica dell’operazione che prevede, subordinatamente alle necessarie autorizzazioni da parte di Consob e Borsa Italiana, che la scissione divenga efficace il primo gennaio 2011 e che le azioni di Fiat Industrial siano negoziabili a partire dal prossimo 3 gennaio sul mercato telematico azionario».
Il top manager ha chiarito anche la politica dei dividendi della nascente Industrial: dovrebbe ricalcare quella di Fiat e attestarsi al 25% degli utili. Conferme anche su Chrysler: «L’integrazione sta procedendo più rapidamente del previsto». Marchionne ha infine escluso categoricamente una cessione della maggioranza della Ferrari, sottolineando che ad altre ipotesi (Alfa e Iveco) è aperto, ma tutto dipende dal prezzo.

Male il Lingotto in Borsa: -3%.

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