da Torino
Se gli abitanti della Valsusa sono determinati, loro lo sono ancor di più. E se i valsusini hanno il coraggio dei pochi che sfidano lautorità dello Stato, loro hanno la caparbia sfrontatezza dei profeti che anche in solitudine lanciano i loro moniti controcorrente e non temono disprezzo o irrisione. Anche perché «loro» sono due contro tutti: Nicola Ferrari, 33 anni, educatore di una cooperativa fallita, al momento disoccupato e Alessandro Borella, 31 anni, studente di filosofia che si mantiene con lavori saltuari. Da quattro giorni si sono messi in testa unidea: marciare per le vie di Torino, la loro città, a favore della Torino-Lione.
Unidea un po pazza perché dietro ai due solitari paladini della Tav «non cè proprio nessuno - giura Ferrari - Non sono mai stato iscritto a partiti o movimenti di alcun genere. Né ho mai partecipato a un corteo. Anzi, a dire il vero, ho sempre guardato con fastidio alle manifestazioni di piazza».
Eppure, stavolta, qualcosa gli si è mosso dentro: «Da settimane sento attacchi alla Tav. Sembra che la Torino-Lione sia qualcosa che si vuole imporre dallalto alla gente per qualche oscuro interesse. Io invece credo davvero che ci porterà solo benefici. Con una diminuzione dellinquinamento, anzitutto. E poi con vantaggi economici immediati e a lungo termine».
Così laltroieri Nicola e Alessandro hanno preso carta e penna, hanno buttato giù un bel percorso (ci si ritrova domani alle 15 nel piazzale davanti al Duomo di Torino e si arriva, dopo circa un chilometro di percorso, in piazza 18 Dicembre) e hanno presentato la richiesta di manifestazione alla questura.
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