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La sfida della nave irlandese: arriveremo a Gaza

Israele vorrebbe che l'imbarcazione approdasse ad Ashdod ma i pacifisti palestinesi, a bordo con il Nobel irlandese Maguire, dicono: non abbiamo paura

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Dritti verso Gaza. Convinti a consegnare gli aiuti anche dopo l'esplicita opposizione di Israele e dopo il blitz che ha già provocato la morte di nove pacifisti come loro. I passeggeri della nave irlandese «Rachel Corrie, con a bordo attivisti palestinesi, sono fermamente intenzionati a non approdare ad Ashdod come vorrebbe Israele e ad aggirare il blocco per consegnare il carico a Gaza.
A guidarli e a ribadire l'intenzione di andare avanti senza esitazioni, parlando alla radio pubblica irlandese Rte, è stata la premio Nobel Mairead Maguire, che è a bordo del mercantile. «Non abbiamo paura. Siamo partiti con l'intenzione di consegnare questo cargo alla popolazione di Gaza e di rompere l'assedio di Gaza, questo è ciò che siamo intenzionati a fare», ha detto l'attivista 66enne. «Non siamo in contatto con gli israeliani e gli israeliani non sono entrati in contatto con nessuno a bordo di questa nave e siamo totalmente determinati a portare la nave a Gaza», ha affermato, aggiungendo di «non avere alcuna intenzione di andare ad Ashod», che è in Israele.
Maguire, raggiunta sulla nave tramite un telefono satellitare, ha poi affermato che le Nazioni Unite potranno controllare il carico per accertarsi che non trasporti nulla di pericoloso, ma che l'equipaggio della «Rachel Corrie» non autorizzerà mai un'ispezione per mano degli israeliani. Il carico, ha detto, è già stato ispezionato dalle autorità irlandesi e, inoltre, «è sigillato, completamente sigillato.

Non abbiamo altro che aiuti umanitari a bordo«.

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