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Come sfruttare i bandi dell’Unione Europea

Fondi strutturali, programmi di attuazione diretta, interventi finanziari e di cooperazione internazionale. Sono questi i principali strumenti con i quali l’Unione Europea sostiene le imprese: il budget 2010 assegna 62,2 miliardi a competitività, infrastrutture e lavoro e altri 15,2 miliardi allo sviluppo rurale, alla pesca e all’ambiente. Le agevolazioni comunitarie, sotto forma di sovvenzioni, prestiti e garanzie, cui si aggiungono i sostegni erogati a livello nazionale, regionale e locale, sono gestite centralmente solo in piccola parte; oltre l’80% delle risorse è assegnato dai singoli Paesi e dalle Regioni. I contributi di tipo statale, regionale, provinciale e camerale, infatti, possono attingere sia a fondi propri (come a seguito della Legge Finanziaria) che a stanziamenti comunitari. Si va dalle erogazioni a fondo perduto ai sistemi di garanzia a supporto del capitale di debito e ai fondi di venture capital e di business angel. I primi riferimenti per le pmi sono il portale europeo loro dedicato (ec.europa.eu/enterprise/policies/finance/index_it.htm), che offre un’ampia panoramica dei sostegni e delle agevolazioni comunitarie illustrata con l’ausilio di guide pratiche, e il sito del ministero dello Sviluppo Economico (www.sviluppoeconomico.gov.it) che riporta bandi e graduatorie nazionali e regionali, incentivi e finanziamenti alle imprese. La ricerca si può estendere anche alle pagine online di www.europafacile.net e di www.obiettivoeuropa.it, che, previa registrazione gratuita, danno accesso rispettivamente ai principali bandi di gara e programmi di finanziamento con schede descrittive e formulari per la presentazione delle richieste, insieme a esempi di progetti già finanziati, e a un elenco di bandi europei attivi e con relative scadenze per i diversi settori d’attività accanto a una vetrina dei progetti a partecipazione italiana con fondi comunitari. Poiché i programmi sono innumerevoli e specifici, è bene cercare anche nei portali delle Regioni, di Unioncamere e delle singole Camere di Commercio: nella sezione «Fondi strutturali» (fondi europei gestiti a livello nazionale o regionale) di www.unioncamere.net sono disponibili i documenti ufficiali di programmazione e di sintesi. È utile anche consultare siti come www.intesasanpaoloeurodesk.com, che pubblica un elenco costantemente aggiornato di tutti i bandi di finanziamento all’innovazione promossi dalla Ue e da altre istituzioni comunitarie e nazionali.
A ricerca e innovazione i Fondi strutturali europei (con il Fondo di Coesione, il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e il Fondo Sociale Europeo) destinano 99 miliardi per il periodo 2007-2013, mentre il Programma quadro per l’innovazione e la competitività (Cip/Pqic), rivolto principalmente alle pmi, dispone di circa 3,6 miliardi destinati a progetti nel campo dell’energia e dell’ambiente.

Altri 50 miliardi sono per l’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese grazie al 7° Programma Quadro (cordis.europa.eu.fp7): i contributi a fondo perduto giungono al 110% dei costi sostenuti e riconosciuti. Ulteriori fonti di finanziamento vengono dalla Banca europea degli investimenti e dal Fondo europeo degli investimenti.

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