Nessun incidente, nessun atto di forza, nessuna particolare rimostranza o scena pietosa. Si è svolto con la tranquillità degli eventi annunciati con largo anticipo lo sgombero dei nomadi dal campo abusivo di via SantArialdo, a sud di Milano, poco lontano dallabbazia di Chiaravalle. La polizia, dopo un sopralluogo sul posto effettuato intorno alle 5 di ieri mattina, è entrata in azione alle 7.30 insieme alle ruspe che hanno abbattuto le baracche. I romeni identificati - allontanatisi tutti volontariamente prima che le ruspe abbattessero le loro baracche - sono stati in tutto 38, di cui 14 minorenni. E nessuno di loro è stato accompagnato in questura perché, in quanto comunitari, sono regolari.
«Ci aspettavamo di trovare pochi rom nel campo - spiegano i vigili urbani della zona che ieri hanno aiutato i poliziotti -. Nelle settimane immediatamente precedenti lo sgombero la presenza di abusivi era stata quantificata in 150 persone. Tuttavia il tam tam dei giorni scorsi, quando si è diffusa la notizia dello sgombero imminente, ci aveva preparato a questa calma».
Continua, quindi, seguendo ritmi rigorosi, la linea dura adottata dal prefetto Gian Valerio Lombardi che risponde così alle preoccupazioni della Lega Nord sui troppi insediamenti rom presenti a Milano e alla protesta appassionata dei residenti di Chiaravalle. Che, dopo un volantinaggio a Palazzo Marino, sit-in e la proposta provocatoria di alzare un muro per difendere le case comunali dalla calata nottura dei nomadi, quasi tutti romeni, che accerchiavano con i loro insediamenti il borgo alle porte della città, adesso possono ritenersi soddisfatti.
Lombardi che, dopo una proposta sottoscritta da Comune e Provincia, fra tre mesi verrà nominato dal governo Commissario straordinario per lemergenza rom, non solo ha preannunciato la costituzione di una società pubblica con lunico obiettivo di demolire i campi e bonificare le aree, ma anche la costituzione di un gruppo di lavoro per difendere i minori dallo sfruttamento della malavita rom. Perché, a sgombero finito, il problema vero restano loro, i bambini.
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