Ha atteso ore. Lì, in casa con l'uomo che aveva appena ucciso a colpi presumibilmente di forbici. Le stesse con le quali ha tentato di tagliarsi i polsi. Poi ha preso le chiavi di casa, ha chiuso la porta con tanto di mandate ed ha iniziato a salire le scale. Uno, due, cinque piani, su e ancora su, fino al settimo piano del condominio di via Cogne. E da lì, si è lanciato nel vuoto.
Erano circa le 23 di domenica sera quando nel palazzone di edilizia popolare della periferia milanese è scattato l'allarme. Una telefonata e l'arrivo dei carabinieri che hanno trovato morto a terra Claudio Giannuario, 51 anni, che i vicini avevano più volte segnalato alle forze dell'ordine come spacciatore di cocaina. Una tragedia che in un attimo sono diventate due.
I vicini di casa hanno riferito infatti ai militari di aver sentito delle urla provenire dall'appartamento al primo piano, che risulta assegnato regolarmente al 51enne. Con le chiavi recuperate nel giubbotto dell'uomo, i carabinieri sono entrati nell'alloggio e lì hanno trovato il secondo cadavere, privo tra l'altro di documenti. Ancora da chiarire quale fosse il rapporto tra i due uomini. Dai primi riscontri sarebbe escluso il legame sentimentale. Nella ricostruzione fatta dalle forze dell'ordine, Claudio Giannuario, si sarebbe tolto la vita dopo aver ucciso a colpi di forbici in casa sua l'altro uomo che era stato visto più volte dai vicini in compagnia di Giannuario e a casa del quale si fermava spesso a dormire. L'omicidio, i cui contorni sono ancora poco chiari, sarebbe avvenuto - stando ai primi accertamenti medico-legale - qualche ora prima dell'intervento dei Carabinieri per il suicidio di Giannuario. La vittima è stata colpita al collo e al torace. Secondo le testimonianze dei vicini, l'appartamento al primo piano era un porto di mare con un continuo via vai di persone soprattutto di sera. Giannuario, disoccupato, aveva piccoli precedenti per reati contro il patrimonio. Probabilmente l'omicidio-suicidio è maturato dopo una lite tra i due. Una lite violenta, tanto da aver allarmato anche i vicini di casa. Una lite al culmine della quale potrebbero essere saltate fuori quelle forbici, poi ritrovate al piano terra dagli investigatori, utilizzate da Giannuario contro la vittima, e dopo contro se stesso per tentare di tagliarsi le vene dei polsi. Secondo i primi accertamenti viene escluso il coinvolgimento di altre persone.
A quel punto l'uomo avrebbe fatto passato il tempo. Ore, secondo quanto ritengono le forze dell'ordine prima di salire fino al settimo piano dello stesso stabile e mettere fine anche alla sua vita, lanciandosi nel vuoto.
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