Si fanno vivi gli uomini di Al Zawahiri

«Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani» ha dichiarato all’agenzia stampa AKI-Adnkronos, Sheik Saeed, portavoce di Al Qaida. L’assassinio di Benazir Bhutto sarebbe stato ordinato da Ayman Al Zawahiri, l’ex medico personale di Bin Laden. Zawahiri, formalmente numero due dell’organizzazione avrebbe preso il controllo di Al Qaida. Secondo Saeed, l'omicidio eccellente è stato realizzato da una cellula terroristica di Lashkar-i-Jhangvi (l’Armata di Jhangvi). Un gruppo estremista fondato nel 1996 da una scissione di Sipah-i-Sahaba, i Compagni del Profeta, la più sanguinosa formazione sunnita del Pakistan. L’Armata di Jhangvi ha la sua base operativa nel Punjab, popolosa e fiorente provincia pachistana. Uno dei suoi capi, Asif Chotto, arrestato nel 2002, era stato il primo ad addestrare donne kamikaze.

La stessa Bhutto aveva rivelato di avere ricevuto lettere minatorie dai fondamentalisti vicini a Bin Laden che volevano «sgozzarla come una capra». Secondo il portavoce della Casa Bianca «chiunque sia il colpevole, è un nemico della democrazia e ha usato la tattica di Al Qaida».

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