Lunica cosa giusta che ha fatto Cairo nelle ultime settimane è stata annullare la cena di Natale prevista per oggi a Milano. Peccato, perché avevo già preparato il giubbino esplosivo per fare uno scherzetto tipo Diliberto-Billionaire. Ma non sarebbe servito a niente. Non si possono uccidere i morti. Si possono solo resuscitare. Noi ci siamo riusciti (Cagliari, Siena, Juve, Bologna, Samp, tra un po toccherà a Chievo e Reggina), quasi avessimo la pozione magica di Xabaras. Per i nostri zombie la medicina è una sola. Il tremendismo granata. Caro Pratali, vuoi fermare lattaccante? Abbattilo (possibilmente prima dellarea), fagli male, usa i tacchetti, i gomiti, le mani. Siccome non sei Nesta o Mexes devi giocare così. Diciamo che da noi si gioca così. Laveva capito anche Galante, figurati. Il meccanismo è semplice: loro (gli altri) devono avere paura di te. Devono sapere che appena toccano palla tu arrivi per fargli male, dunque meglio darla via. Per anni, decenni, il calcio si è retto su questa semplice regoletta. Là dietro o sei forte o fai il macellaio. Stesso discorso per Colombo, Pisano e altri giocatori «prestati» temporaneamente alla nostra causa e che a gennaio farebbero meglio a levare le tende. Ma il toro (minuscolo) puzza di B dalla testa. Perché De Biasi non andava cacciato.
E Novellino non andava ripreso. E Bianchi non andava ripescato. E Rosina (alla febbre non credo) non andava epurato. Ora, se deve essere retrocessione, che lo sia. Ma a me fa più schifo perdere senza onore, in 11 e con gli altri tutti interi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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