da Milano
La Fondazione Cassa di risparmio di Bologna fa il suo esordio tra i grandi azionisti di Mediobanca. Secondo le più recenti comunicazioni Consob, lente guidato da Fabio Roversi Monaco ha raggiunto quota 2,171% nel capitale di Piazzetta Cuccia: loperazione risale a pochi giorni fa, lo scorso 16 luglio. Fino a quella data si riteneva che la Fondazione avesse in portafoglio circa l1,5% della banca daffari milanese, per un controvalore di circa 200 milioni.
È interessante notare che la Fondazione bolognese è anche un importante azionista stabile di Intesa Sanpaolo, di cui detiene il 2,72% del capitale. Credem ha invece smentito di aver acquistato azioni. E a questo punto si sta delineando la formazione di due «galassie» di fondazioni che fanno riferimento ai due grandi azionisti italiani di Mediobanca: Unicredit e Intesa Sanpaolo. Così se i bolognesi sono diventati tra i principali azionisti di Piazzetta Cuccia (che ha un azionariato di riferimento frammentato), altre fondazioni hanno mantenuto un profilo più basso (appunto come Bologna fino a pochi giorni fa) ma pur sempre di un certo rilievo: la Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo (Cariparo), che fa parte della galassia Intesa Sanpaolo avrebbe lo 0,5%. Bologna ha assunto un peso superiore a Mediolanum, Commerzbank e Santander, ma ha una quota inferiore a Italmobiliare, Fonsai e Generali. Sul fronte Unicredit, invece, la Fondazione Cassa di Torino avrebbe circa lo 0,5% del capitale di Mediobanca, una partecipazione che risalirebbe però ad acquisti dellanno scorso e che non sarebbe stata incrementata.
Sempre tra gli alleati di Piazza Cordusio ci sarebbe la Fondazione Cassa di Verona, che in Piazzetta Cuccia deterrebbe una partecipazione inferiore allo 0,5 per cento. Tutte quote non particolarmente rilevanti, ma che, come dimostra Bologna, possono essere anche rapidamente incrementate.
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