Si scontrano in aria, muore paracadutista

SalernoTragedia nell'aria a Pontecagnano, all'interno dell'aeroporto salernitano. Due paracadutisti, un giovanissimo di 17 anni e un appuntato dei carabinieri si sono scontrati mentre erano ad una quarantina di metri dal suolo, «in finale», come si dice in gergo militare. Il ragazzo è morto sul colpo, il carabiniere è grave ma se la caverà. I carabinieri della compagnia di Battipaglia con il capitano Costa sono accorsi in pochi minuti nell'aeroporto per prestare soccorso ai due parà, ma, per il ragazzo che avrebbe compiuto 18 anni a fine 2010, ormai non c'era più niente da fare.
La corsa in ospedale invece è servita a salvare la vita all'appuntato Michele Berardo Mazzone, 35 anni. Il sottufficiale si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Leonardo di Salerno. Lo scontro con il più giovane paracadutista, gli ha provocato diverse fratture in varie parti del corpo, le più gravi alle gambe.
I colleghi del militare stanno adesso svolgendo indagini per fare chiarezza su questo anomalo e insolito incidente dell'aria. Ad una quarantina di metri dal suolo, quando sembrava che l'esercitazione fosse andata a buon fine, i due paracadutisti si sono scontrati in pieno. Come sia stato possibile che ciò sia accaduto lo stabiliranno gli accertamenti.
I due si erano lanciati nel primo pomeriggio con un'altra decina di parà, da un Pilatus della «Scuola di paracadutismo» di Pontecagnano, una delle più accreditate di tutto il meridione. La giovane vittima, Piergiorgio Avigliano, aveva alle spalle già una settantina di lanci ed era in attesa di conseguire l'ambito brevetto. Era un bravo studente liceale, ottimi voti, benvoluto in famiglia e dagli amici, con una forte passione per il paracadutismo. Era vicino alla realizzazione del suo sogno ma il fato ieri pomeriggio era in agguato e lo ha colpito spazzando via la sua giovane vita.
Il Pilatus si era sollevato da Pontecagnano per un «volo da 4 mila metri», come si dice in gergo. La dozzina di parà che stavano prendendo parte alla esercitazione, aveva indossato un paracadute 'tcl', la cui apertura viene decisa da chi lo porta. L'esercitazione e' stata eseguita correttamente e anche i lanci e il punto di caduta dei paracadutisti sarebbero avvenuti regolarmente.

Se poi sia stato il vento, oppure una ritardata o difettosa apertura del paracadute a provocare il tragico incidente e' ancora prematuro per dirlo.
I carabinieri, i vigili del fuoco e le ambulanze sono immediatamente accorse sul luogo dove i due para' sono caduti, quasi abbracciati ed esanimi dopo il tragico scontro in aria.
carminespadafora@libero.it

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