Siamo arrivati ai confini della realtà. Inutile recriminare, inutile lamentarsi o chiedere più carattere a quella che ormai sembra una squadra di fantasmi. Tre pallini dal Chievo meritatissimi senza neanche laccenno di una minima reazione. A Catania, ci si potrebbe consolare, almeno cabbiamo provato. Qualche timida azione da gol labbiamo fatta e Pandev si è mangiato un rigore. Il punto, però, è ben altro. Perché quando vai sotto allinizio del primo tempo e hai davanti ancora unora non puoi limitarti a qualche puntura di spillo sperando che sia la volta buona. E invece è andata così anche sabato. Senza cuore, senza carattere e senza speranza.
Già, perché se è vero che dalla crisi eravamo usciti con tre vittorie consecutive e lottima prova in coppa Italia con la Juventus è ancora più vero che nel baratro ci siamo ormai ricaduti. E il retropensiero a questo punto è che qualcuno remi contro. Perché se perdi giocando come è accaduto con il Milan o con la Fiorentina uno si mette lanimo in pace e se la prende con il destino cinico e baro.
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