Messina - Dolci, figurine e piccole somme: così una banda di pedofili ricompensava minori, anche con meno di 14 anni, dopo averli fatti prostituire. Bambini e ragazzini venivano "incentivati" se procacciavano altri piccoli. L’operazione della mobile di Messina è stata battezzata "Seppia" e vede indagate nove persone. Quattro i provvedimenti cautelari in carcere firmati dal gip Maria Teressa Arena, su richiesta del sostituto procuratore Stefano Ammendola, con l’accusa d’induzione alla prostituzione minorile e atti sessuali con minori. Altre cinque persone restano indagate.
Le denunce L’inchiesta era stata avviata il 18 gennaio dal sostituto procuratore Claudio Onorati grazie alla denuncia del padre di un bambino di 9 anni che aveva scoperto che il figlio era finito nella rete dei pedofili: il piccolo un giorno era tornato a casa dal calcetto e in tasca aveva 25 euro, dolci e figurine. Al genitore aveva candidamente confessato che gli aveva dati l’uomo che si "faceva baciare sul petto": questi lo aveva "agganciato" al campetto di calcio e se l’era portato a casa. Il 12 febbraio la Mobile arresta, su provvedimento cautelare del gip Arena, il 33enne Marcantonio Russo. Accusato di violenza sessuale e induzione minorile alla prostituzione. In casa del 33enne la polizia sequestra foto che lo ritraevano con minori durante rapporti sessuali e un diario in cui annotava nomi e "specialità" dei suoi piccoli "clienti" ai quali assegnava pure i voti.
L'agenda Le foto scattate da un altro indagato e il "libro mastro" tenuto da Russo portano la polizia a scoprire la rete di pedofili che agiva nella zona nord della città, tra il parcheggio del Baby-Park e il
vicino villaggio di Paradiso, legata al 33enne già arrestato nel 2005 per aver adescato dei minori sulla spiaggia di Mortelle e condannato nel 2006 a 4 anni; era tornato in libertà in attesa del processo d’appello.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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