Sono diversi i delitti siciliani che, apparsi all'inizio ad un passo dalla soluzione, restano invece irrisolti. Un "giallo" per certi versi simile a quello di Barcellona è l'omicidio, a Partinico (Palermo) di una studentessa universitaria di 24 anni, Roberta Riina, uccisa nella sua abitazione il 16 ottobre scorso. Un giallo simile, si diceva. Anche qui siamo in un paese. E anche qui la vittima è stata trovata morta in casa, il cranio fracassato da un corpo contundente mai trovato. Anche in questo caso, inoltre, siamo in una palazzina abitata tutta da familiari della ragazza.
Altro delitto ancora senza un colpevole quello di Giovanni De Luca, 20 anni, incensurato, ucciso a Palermo nel popolare quartiere del Borgo Vecchio a colpi di pistola la notte dell'1 ottobre. Era uscito da casa per andare a comprare le sigarette e non è più tornato. È stato individuato probabilmente il contesto, quello di un regolamento di conti. Ma l'assassino non ha un nome.
Ultimo in ordine di tempo il caso di Francesco Ferreri, il tredicenne di Barrafranca trovato morto domenica 18 dicembre in un canalone, col cranio fracassato. Da prima di Natale ci sono cinque indagati, tra cui - per concorso in omicidio - un quattordicenne compagno di doposcuola della vittima.
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