Roma - Tra maggioranza e opposizione è ancora polemica sul decreto espulsioni varato la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri. La Cdl continua a chiedere delle modifiche sostanziali al testo e sottolinea che così com’è non otterrà il via libera del centrodestra. Mentre resta il dissenso dell’ala sinistra dell’Unione che critica decisamente il provvedimento.
Sul tema interviene il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, secondo cui una convergenza in Parlamento sulla questione della sicurezza è una questione che "riguarda la politica". Ma "nella cultura politica - aggiunge - c’è l’auspicio che si possa affrontare anche un frangente così duro e difficile nel pieno rispetto dei principi dello stato di diritto".
Mastella: "Votare con l'opposizione" Se il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, torna a chiedere che il decreto sia votato "insieme all’opposizione", il centrodestra continua a fare muro. Isabella Bertolini, vicecapogruppo di FI alla Camera, ribadisce il no del partito di Silvio Berlusconi al voto e parla di un provvedimento che è "uno specchietto per le allodole". Mario Baccini dell’Udc, chiede che le misure "siano potenziate". Il decreto "assomiglia più ad un pannicello caldo per togliere le castagne dal fuoco a Veltroni per qualche giorno, che ad un provvedimento efficace per migliorare la sicurezza dei cittadini", rincara Altero Matteoli di An.
Finocchiaro: "Dalla Cdl un ricatto politico" "L’atteggiamento della Cdl sul decreto dimostra solo che la destra fa propaganda senza pensare alle reali esigenze di sicurezza dei cittadini", replica il presidente dei Verdi e ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. E per Anna Finocchiaro, capogruppo dell’Ulivo-Pd al Senato, "la Cdl sta trasformando il terreno della responsabilità in quello del ricatto politico". Sul fronte della sinistra della maggioranza si ampliano i distinguo al testo sulle espulsioni. E dopo il no di Prc e Comunisti italiani che chiedono di "non inseguire la destra", oggi il socialista Gavino Angius spiega che anche se il decreto "è giusto nella sua ispirazione di fondo, non mi sentirei di escludere delle modifiche".
Ferrero: "Fini razzista" "Fini non è un gentiluomo un pò conservatore, ha un profilo razzista". La dura presa di posizione è del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero.
Il segretario del Prc, Franco Giordano indica la via del suo partito: "Vincoliamo il nostro voto positivo al decreto sulla sicurezza al recepimento delle modifiche che proponiamo e alla volontà di tenere sbarrate le porte alla destra".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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