«Sicurezza, un Patto tra le istituzioni»

Un patto d’azione per la sicurezza dei milanesi. Proposta che Letizia Moratti, candidato sindaco della Casa delle libertà, lancia alle istituzioni. Iniziativa rivolta al Comune, alla Provincia di Milano e al prefetto Gian Valerio Lombardi che, secondo il candidato sindaco del centrodestra, deve «coinvolgere anche le associazioni di volontariato». E già c’è un tema da affrontare insieme: «La condizione che riguarda il futuro dei nomadi sfuggiti all’incendio del campo di via Triboniano».
«Come dimostrato nel caso dell’accordo tra le istituzioni per la realizzazione di una struttura protetta per le mamme detenute, quando la collaborazione istituzionale supera l’appartenenza politica si possono affrontare assieme i problemi, anche gravi, per trovare soluzioni condivise e positive». Strategia sottoscritta già da tutti i destinatari, dal sindaco Gabriele Albertini al prefetto Lombardi al presidente della Provincia Filippo Penati che, tra l’altro, ha pure richiesto al rappresentante del governo «la convocazione di un tavolo interistituzionale visto il protrarsi della grave situazione venutasi a creare in via Triboniano». Condizione, scrive l’inquilino di via Vivaio, «che non ha bisogno di proclami ma della cooperazione tra soggetti istituzionali e del volontariato, unici che possono e devono prendere decisioni in merito».


E mentre Guido Manca, assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino, preannuncia «dopo l’incontro operativo dei miei collaboratori e il personale della Questura» che «a giorni c’è lo sgombero della parte dell’area di Triboniano nuovamente occupata dai nomadi, per far partire le opere di risanamento», dalla federazione provinciale dei Ds si accusa il candidato Moratti di «convocare tavoli istituzionali, che non è compito di un candidato». Strabismo elettorale firmato da Franco Mirabelli che supporta un aspirante candidato sindaco, l’ex prefetto Bruno Ferrante, sempre pronto a promuovere tavoli di concertazione.

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