Cronaca locale

Sicurezza, prime tre denunce per clandestinità

Vita dura per gli stranieri irregolari. A Milano non si scherza e si applica alla lettera la legge sul reato di clandestinità. Tanto che la notte scorsa sono già scattate le prime tre denunce. Nella rete dei controlli sono caduti due clandestini, un ghanese e un ecuadoriano, entrambi di 31 anni, fermati casualmente per strada per una verifica dei documenti. Fermato anche un peruviano di 28 anni, trovato ubriaco di fronte a un locale assieme ad altri suoi connazionali. Le foto segnaletiche degli irregolari sono nelle mani dell’ufficio immigrazione della questura. Tre le possibilità per i tre immigrati: o saranno espulsi direttamente, o saranno accompagnati nel centro di trattenimento di via Corelli o verranno invitati a lasciare il paese. Siamo solo all’inizio, alla prima pagina del libro nero dei clandestini. «La musica è cambiata - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato -. Con l’entrata in vigore del reato, Milano avrà a disposizione nuovi strumenti per contrastare i 40mila clandestini presenti in città. Chi entra irregolarmente nel nostro paese sarà multato e subito espulso». La nuova legge va a mescolarsi con le multe delle ordinanze contro la droga e contro l’abuso di alcol. Venerdì sono stati arrestati un tunisino clandestino e un egiziano colti a spacciare hashish alla Colonne di San Lorenzo. «Ai due stranieri - puntualizza De Corato - è stata inflitta la multa di 450 euro, secondo l’ordinanza anti droga». I numeri delle denunce dei clandestini si preannunciano alti fin da adesso. E all’ufficio del giudice di pace si fanno due conti, con le mani tra i capelli. A occuparsi del reato di clandestinità saranno infatti solo otto giudici di pace e la situazione potrebbe diventare presto insostenibile dal 16 settembre in avanti, quando cominceranno i primi processi.
«A Milano - lancia l’allarme il presidente dei giudici di pace Vito Dattolico - siamo senza giudici e senza personale amministrativo. Su 119 dipendenti, solo otto persone lavoreranno su questo reato. Siamo pronti ad aumentare l’organico a 15 ma restiamo comunque troppo pochi». Dattolico usa un’immagine efficace per dare il senso dell’emergenza: «Siamo in uno stato di calma apparente prima della tempesta. Ci servono almeno 20 persone in più». «Certamente - aggiunge Tommaso Cataldi, giudice di pace che si occupa di immigrazione - aumenterà il nostro carico di lavoro, proprio in un periodo in cui manca personale, in particolar modo amministrativo».
In base alle stime, i processi costeranno circa 700 euro se si considerano le spese per traduttori, avvocati d’ufficio e bolli vari. E dal momento della denuncia, ci vorranno dai due ai tre mesi prima che il fascicolo del clandestino arrivi davanti al giudice.

Nel frattempo gli irregolari saranno «parcheggiati» al centro di via Corelli.

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