È la nuova tendenza: i deejay piacciono sempre di più. Vuoi che lhip hop ha perso la sua corsa spontanea e, anche, un bel po di idee. Vuoi che linevitabile rinnovamento ogni tanto porta energia nuova negli schemi delle canzoni trasmesse dalle radio. Ma al successo di David Guetta si accompagna anche quello di altre superstar che finalmente vengono riconosciute dal grande pubblico. Uno di questi è senza dubbio Bob Sinclar, anche lui francese come Guetta, quarantenne, amatissimo. Nel 2007, in onore della vittoria di Nicolas Sarkozy, ha mixato in Place de la Concorde di Parigi. L11 giugno sarà al Lime Light di Milano a fare quello che gli viene meglio: produrre suoni nuovi dalla console. Tra questi quelli di Made in Jamaica, una compilation dei suoi più grandi successi remixati in chiave reggae. Sinclar è uno stravagante creativo. Il suo primo brano di successo è stato «Gym tonic», nel quale aveva addirittura campionato la voce di Jane Fonda prelevata da audiocassetta di fitness. Ma solo nel 2005 ha fatto il botto in tutto il mondo con la canzone «Love generation», che è diventata anche la colonna sonora di tanti spot in ogni continente. Insomma, in un momento di stasi della creatività musicale in senso stretto, la capacità di trovare nuovi suoni diventa un escamotage per allargare i confini. E Bob Sinclar senza dubbio ci riesce, se non altro perché molti si sono incanalati dietro al suo modo di mixare e dietro alle sue scelte.
Un altro grande deejay è lolandese Tiësto, che è apparso ieri sera al Palazzo dei Congressi di Roma allinterno del suo Kaleidoscope Tour. Lui è il cosiddetto profeta della «trance music» e ha collaborato con fenomeni pop come Justin Timberlake e Britney Spears.
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