La sindaca Errani censura chi critica il papà

Nel comune di Massa Lombarda (Ravenna) è vietato parlare dei guai dei fratelli Vasco e Giovanni Errani, rispettivamente governatore Pd dell’Emilia Romagna ed ex presidente della cooperativa Terremerse, indagato per truffa in merito ai finanziamenti ottenuti proprio dalla Regione amministrata dal congiunto. Quando Antonella Brini, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, ha affisso l’altro ieri su una bacheca mobile nella piazza del Comune articoli del Giornale e di quotidiani locali sull’indagine, è subito scattato il bavaglio. Il sindaco Linda Errani, figlia di Giovanni e nipote di Vasco, per amor di papà e zio ha allertato la polizia municipale, che ha ordinando alla Brini di rimuovere istantaneamente la bacheca. «Io mi sono limitata a mettere a disposizione dell’opinione pubblica un’informazione importante» ha spiegato la Brini. «Una roba bulgara. Qui sono fuori dai coppi» è poi esplosa in tutta la sua verve romagnola.

La polemica, per la censura in salsa Pd, è esplosa con tale forza da indurre alla fine il sindaco a esibirsi in una mezza marcia indietro, assicurando che «non ci sarà nessun atto di forza per imporre la rimozione» (come invece aveva minacciato il segretario generale del Comune in una mail mandata al Pdl locale) e spiegando che lei in realtà ha solo «chiesto il rispetto delle regole... circa la comunicazione politica».

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