Un sindacato per tutelare la solidarietà

Mordono la mano di chi li aiuta. Cioè trascinano in una vertenza di lavoro la comunità a cui si erano rivolti per un aiuto. È successo ai City Angels e ai Fratelli di San Francesco che, all’ennesima denuncia, lanciano l’idea di un sindacato che protegga il terzo settore. A tutti i disadattati infatti viene chiesto di partecipare alla gestione della struttura che li assiste. Principio molto diffuso nelle organizzazioni del privato sociale, per evitare che le persone si abituino a ricevere regali. Così per entrare in mensa c’è un contributo minimo. Mentre nei dormitori e nei centri di recupero viene chiesto di tenere in ordine i locali o lavare la biancheria. Poi però fioccano le cause di lavoro. L’ultima ha coinvolto i City Angels, denunciati da alcune persone, tra i quali un «recidivo» che aveva già citato anche i francescani «Entrambe le associazioni hanno vissuto la brutta esperienza di subire minacce, ricatti, richieste di denaro di tipo estorsivo - spiegano le due associazioni -. Persone a cui era stato offerto un lavoro per aiutarle a riscattarsi e poi hanno promosso cause legali».

Per fronteggiare questo fenomeno che «rischia di penalizzare gravemente le associazioni» i City Angels e la Fondazione San Francesco si fanno promotori della nascita di un sindacato per tutelarsi «dalle aggressioni di chi morde la mano che lo sfama». Disavventura che tuttavia non scoraggiano questi buoni samaritani: «noi e la Fondazione andremo avanti nel prestare soccorso ai più deboli» promette infatti Mario Furlan, fondatore degli Angels.

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