Sindaci in piazza, la Moratti sta a casa: «Protesta sbagliata»

Saranno oltre 400 i sindaci lombardi che domani mattina si presenteranno di fronte alla prefettura per riconsegnare la fascia tricolore. Come a dire: per colpa dei tagli del governo non riusciamo più a fare il nostro lavoro. Ci saranno tutti i rappresentanti dei capoluoghi e dei piccoli comuni. Tranne il sindaco di Milano, Letizia Moratti: «Per quanto mi riguarda - si dissocia dalla protesta - privilegio le sedi istituzionali. Esistono già dei tavoli con il governo».
Alla vigilia della manifestazione, il vicepresidente dell’Anci, Giulio Gallera, sgombera il campo da possibili equivoci sulla natura della protesta. «Nessuna matrice leghista contro il Pdl - puntualizza -, è una manifestazione bipartisan con cui chiediamo al governo sia di attuare il federalismo fiscale sia di premiare i comuni virtuosi».
A guidare il grido di dolore dei sindaci lombardi, che negli ultimi dieci anni si sono visti tagliare i fondi, è il presidente dell’Anci Attilio Fontana: «Il nostro è il partito della serietà, di chi amministra con onestà e si trova con le ossa rotte, di chi non vuole che vengano premiati i cialtroni».
Tramite il prefetto, i sindaci chiederanno al governo di poter usufruire del 20 per cento dell’Irpef per avere un po’ di liquidità e non rinunciare del tutto ai progetti richiesti dai cittadini. «Il federalismo fiscale - spiega Gallera - è ancora una chimera.

Se invece il patto di stabilità fosse letto con questa chiave, allora le cose funzionerebbero e si potrebbero realmente premiare i comuni seri, che si danno da fare».
Il corteo dei sindaci partirà da piazza San Babila e sfilerà fino a corso Monforte.

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