Il sindaco: «Chi incassa dai bolli è lo Stato»

Avrà anche fatto diminuire il numero di certificati richiesti. Ma la «decertificazione» introdotta dal Governo Monti che dall’1 gennaio ha eliminato i certificati nei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini sostituendoli con l’autocertificazione, ha prodotto un notevole aggravio di costi per famiglie e imprese. È quanto emerge dall’analisi dei dati riguardanti il numero di certificati emessi nei primi tre mesi dell’anno dall’ufficio anagrafe di Basiglio ormai da anni ai primi posti della ristretta classifica dei Comuni virtuosi, stilata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Dati che mettono in evidenza come, nel confronto tra il primo trimestre del 2012 e lo stesso periodo dello scorso anno, alla diminuzione del 13% dei certificati emessi (1.536 contro i 1.752 del 2011), sia corrisposto un aumento del 30% dei costi sopportati da cittadini e aziende per i bolli (4.050 euro contro i 3.114 euro del 2011). Colpa dell’abolizione dei certificati in carta libera, scattata contestualmente all’adozione delle nuove disposizioni per la «decertificazione». Se prima questi certificati potevano essere anche in carta libera, ora, infatti, la legge prevede che abbiano un costo di bollo minimo di 14,62 euro. «Un meccanismo sul quale avevamo già lanciato l’allarme all’inizio dell’anno. E che adesso, numeri alla mano, si dimostra come l’ennesima truffa messa a segno ai danni degli italiani dal Governo Monti- sottolinea il Sindaco di Basiglio, Marco Flavio Cirillo- La scomparsa dei certificati in carta libera ha infatti trasformato in un aggravio di costi per cittadini e imprese quello che era stato fatto passare per un grosso beneficio».

«A guadagnare davvero da questa operazione- conclude il sindaco di Basiglio- così ancora una volta è solamente lo Stato, al quale finiscono tutti i soldi dei bolli, anche se a incassarli sono i Comuni. Di fronte a questo effetto paradossale, invito l’Anci a unire le forze per organizzare una grande manifestazione di piazza»

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