Sui loro siti internet quelli dellArcigay strombazzano con gran soddisfazione che a Desio esiste un registro delle coppie di fatto fin dal lontano 1998. Una presentazione, che fa irritare il sindaco Giampiero Mariani. In effetti, il 6 giugno del 1998, quando sulle poltrone che contano del palazzo cerano gli esponenti di sinistra durante una seduta in Consiglio fu votato un ordine del giorno, per istituire il prototipo dei più moderni Dico, i diritti dei conviventi. Il blitz suscitò polemiche e lallora prevosto, monsignor Piero Edmondo Galli invitò i politici locali «a occuparsi delle questioni del lavoro, dei giovani e degli anziani», mentre i nostri amministratori disse il prevosto «trovano il tempo per discutere questioni di questo genere».
Da allora nessuno si è mai presentato allAnagrafe per registrare una convivenza. «Dopo aver votato lordine del giorno che istituiva il registro spiega Mariella Bova, responsabile dello stato civile la giunta non diede seguito allattuazione dellordine del giorno». Per proposta del consigliere eletto coi voti di Rifondazione, votarono listituzione del contestato registro diessini, gli esponenti di una lista civica di maggioranza e i Verdi. Contrari Fi, An e Lega. Lallora sindaco Mariani motivò il suo sì: «Non intendiamo certo forzare la situazione sotto il profilo legislativo. Dal punto di vista civile e politico abbiamo inteso sistemare delle situazioni. Nel momento in cui lo Stato dovesse approvare una legge che riconosca le unioni di fatto avremo già un elenco pronto». Ora che la temperatura politica sui Dico si sta scaldando, Mariani non è più disposto a tollerare, che lArcigay faccia propaganda del registro per le coppie gay, che esisterebbe a Desio. «Scriveremo ai signori dellArcigay, affinché tolgano il nome del nostro comune, dallelenco di quelli, che si sono già spinti oltre la legge non ancora approvata in Senato». Sulla questione il sindaco ha il dente avvelenato.
«Sono un cattolico certifica io non farò proprio nulla per sancire unioni tra omosessuali».
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