Non solo il sovrintendente Lissner. Anche il sindaco di Milano sta dalla parte dei lavoratori. Letizia Moratti, che ricopre la carica di presidente della Fondazione Teatro alla Scala, ha posto una priorità tra le modifiche al decreto sulle fondazioni liriche: garantire loccupazione. «Stiamo lavorando con il ministro Bondi - ha assicurato - su alcuni emendamenti al decreto che diano alla Scala e ad altre fondazioni la possibilità di avere unoccupazione di alta qualità che si ottiene solo con contratti a tempo indeterminato. Il tema delloccupazione è la prima urgenza ed è il punto sul quale stiamo lavorando».
Letizia Moratti ha confermato dunque lorientamento già espresso dal direttore e sovrintendente del teatro Stéphane Lissner di intervenire, come primo passo, sul fronte del reclutamento del personale. «Il resto - ha osservato - potrà avvenire anche attraverso un regolamento, che aspettiamo per avere quellautonomia che ci consentirà di gestire il teatro al meglio». Insomma, la Scala merita qualcosa di speciale, va salvaguardata. Se non altro per come si è distinta, per bilancio e profilo artistico, in questi anni. «La Fondazione - fa i conti la Moratti - ha un patrimonio netto di 35 milioni di euro e da cinque anni ha bilanci in attivo grazie a una gestione eccellente che ha assicurato unaltissima produttività e ha fatto della Scala un ambasciatore della cultura italiana nel mondo».
Lemendamento sulloccupazione dovrebbe prevedere una deroga per sbloccare i concorsi e le assunzioni in pianta organica, ma non solo. Dovrebbe infatti concedere anche la possibilità di fare un 15% di contratti a tempo determinato. Nel caso della Scala, questo permetterebbe di confermare gli oltre 100 stagionali che lavorano in teatro, garantendo la programmazione anche per la prossima stagione che altrimenti sarebbe a rischio.
Subito dopo la riunione del consiglio di amministrazione del teatro, il 3 maggio, il sovrintendente Stéphane Lissner aveva spiegato che «nella prossima stagione ci sarà la stessa produttività e la Scala dovrà utilizzare la stessa forza lavoro».