Il sindaco: "Subito un’indagine interna"

Letizia Moratti annuncia un giro di vite sulle licenze: "Ora serve più rigore nell’autorizzare nuove aperture» Sospeso il dipendente del Demanio coinvolto nell’indagine. De Corato: «La situazione stava degenerando"

Un altro terremoto in Comune. Dopo l’arresto per tangenti del consigliere Milko Pennisi, le accuse di molestie all’ex assessore Paolo Massari, l’ombra della ’ndrangheta su Expo. Questa volta a scuotere Palazzo Marino sono gli arresti di un funzionario al Demanio, Aldo Centonze, e dell’ex presidente del Sindacato locali da ballo e membro della commissione comunale di vigilanza, Rudy Citterio. L’accusa è di uno scambio di mazzette e «festini» per avere il via libera all’apertura di nuovi locali notturni nonostante la violazione delle norme di sicurezza. Dalle intercettazioni telefoniche spuntano anche chiamate tra Citterio e politici dell’amministrazione, perchè intercedessero con il vicesindaco Riccardo De Corato sul rinnovo di alcune autorizzazioni. Indagata per abuso d’ufficio anche la ex vice direttrice generale del Comune Rita Amabile (passata a MilanoSport) e l’ex comandante della polizia locale Emiliano Bezzon, rimosso dal sindaco proprio dopo che il suo nome nel maggio scorso finì nell’inchiesta sulle licenze e i controlli nelle discoteche. Palazzo Marino prende le distanze e le contromisure. Chiede l’immediato allontanamento del tecnico coinvolto nell’inchiesta. E il sindaco Letizia Moratti attraverso la direzione generale avvia immediatamente un’indagine interna sulle procedure inerenti la filiera dei permessi per i locali. In particolare, ha chiesto ancora più rigore nelle concessioni e nelle autorizzazioni per l’apertura e le conseguenti attività: «Una stretta sulle licenze».
E il vicesindaco Riccardo De Corato puntualizza che quando un anno fa sono arrivati gli avvisi di garanzia a Bezzon e Citterio «il sindaco concordò con il prefetto che le competenze della commissione comunale passassero alla prefettura, ci siamo resi conto che stava emergendo un quadro non semplice. E che la magistratura sia intervenuta è del tutto legittimo. Anzi, ha dato uno scossone a una situazione che stava degenerando». Lo ha ribadito anche ieri in consiglio comunale, dove è arrivato a riferire sulla vicenda mentre dai banchi del Pd partivano le prime accuse di una «questione morale» in Comune. Letizia Moratti, afferma il capogruppo Pierfrancesco Majorino «dovrebbe avere adesso il coraggio di dire come mai alcuni mesi fa l’ex capo dei vigili sia stato cacciato dalla sua postazione. Circostanza mai chiarita in sede pubblica e abbastanza inquietante». Che la sostituzione di Bezzon fosse collegata al coinvolgimento nell’inchiesta lo chiarisce senza dubbi in aula De Corato. E ricorda anche che la nomina di Citterio nella commissione era avvenuta su segnalazione dell’Unione del commercio (che ha precisato come dal marzo 2009 Citterio non avesse più incarichi nel Silb). Il vicesindaco puntualizza: «In 10 mesi i vigili hanno chiuso 10 locali e effettuato oltre 500 controlli». Chiamato in causa nelle telefonate di Citterio con Bezzon e altri politici, De Corato assicura che «con lui non ho mai avuto a che fare, e non do e non rinnovo licenze».
Tra i nomi che spuntano dai faldoni c’è quello del capogruppo Udc Pasquale Salvatore, che prende subito la parola in aula per dissociarsi: «L’ironia - ammette - è che non sono neanche mai andato in discoteca a Milano. Io parlo con tutti come atto di cortesia ma non ho esercitato alcuna pressione a favore di Citterio, sono sereno». Lo difende il capogruppo Pdl Giulio Gallera: «Era un rappresentante istituzionale, normale che tanti ci parlassero».

Nel suo mirino invece c’è l’assessore finiano Gianpaolo Landi di Chiavenna, che invita «alcuni berluscones a ritrarre le mani dalla marmellata del malaffare». L’affondo di Gallera: «Continui a fare bene il suo compito di assessore invece di provare a mettersi a capo di una corrente in Lombardia».

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