Mentre per i «compagni» è stata la giornata dei festeggiamenti in piazza, per il Pdl è stato l’inizio delle riflessioni interne. Per mettere a frutto un’analisi critica e ripartire. Più forti. In pochi parlano ora, prima vogliono analizzare i dati. Manfredi Palmeri, ex braccio destro di Letizia Moratti e candidato per il Terzo Polo in questa tornata elettorale, parla di un «centrodestra vecchio e inadeguato che ha voluto perdere. Avevamo ragione noi che da mesi evidenziamo tutti gli errori di questo centrodestra». Per questo l’ex presidente del Consiglio comunale spera in una «fase ricostituente.
Anche l’assessore regionale Stefano Maullu (Pdl) non dà la colpa solo alla Moratti per la sconfitta: «Lei è una donna di cuore e ha servito la città con passione e dedizione. La sconfitta ha radici profonde». Il sindaco di Verona Flavio Tosi fa un triste pronostico: «I milanesi si pentiranno amaramente. A Milano però il centrodestra ha sbagliato la campagna, troppo impostata su tematiche nazionali». Dal canto del centrosinistra, Stefano Boeri, l’archistar del Pd festeggia: «Milano esce dalla Padania e traina il cambiamento. Ora la responsabilità è enorme e bellissima. Si tratta di rilanciare un nuovo riformismo».
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