A sinistra tutti contro tutti Si moltiplicano veti, candidati e distinguo

Penati, l’Italia dei valori, Rifondazione, Grillo, i radicali. A sinistra in vista delle Regionali si moltiplicano candidati, veti e distinguo. Ma la situazione, come si dice, è fluida.
C’è la sinistra antagonista, per esempio, che chiede alla sinistra comunista di non inseguire la sinistra democratica mentre insegue il centro. I moderati, da parte loro, sarebbero anche disponibili un giro di valzer con il Pd, se non ci fossero fra i piedi i comunisti e i dipietristi, ingelositi per il corteggiamento agli ex dc. Passando a Grillo: lui smantellerebbe tutti i partiti, compresa l’Italia dei valori, e intanto si fa il suo. Rifondazione comunista vuole un’alternativa - ovviamente unitaria - alla destra. Sinistra Critica la vuole alla destra e alla sinistra moderata. I radicali a tutta partitocrazia. E intanto si attende di sapere come si regolerà Sinistra e Libertà. E si aspetta un segnale dai verdi.
Benvenuti all’opposizione, benvenuti fra gli anti Formigoni. E a oggi, dunque, gli sfidanti sono (almeno) sei: l’ex presidente della Provincia, Filippo Penati è già in campo per il Pd e ha già riempito la città di manifesti con il suo nome e il simbolo del partito. Il «tavolo» di Penati è stato aperto con Italia dei valori e Sinistra e Libertà, che alle Provinciali era alleata con i comunisti mentre qui graviterebbe nell’orbita dei democratici. L’Italia dei valori sta ragionando sul da farsi. L’ipotesi più probabile è che alla fine sosterrà Penati, ma la decisione ufficiale non è ancora arrivata: «Qui i rapporti con i democratici sono buoni - spiega Stefano Zamponi, consigliere regionale uscente - ma abbiamo interrotto ogni ipotesi nell’attesa che si chiariscano i nostri rapporti sul piano politico generale. Vogliamo capire se il Pd intende trattarci come appestati mentre corteggia l’Udc». Rifondazione comunista - lo spiega il consigliere Luciano Muhlbauer - «il confronto con Penati deve ancora iniziarlo», e «vuole capire se il Pd intende proseguire anche qui nella scelta scellerata di inseguire l’Udc, o se vuole costruire un’alternativa al sistema di potere che da 15 anni governa la Regione». Ci sarebbe anche Sinistra Critica (c’era anche alle Provinciali) che chiede una «risposta anticapitalista ed ecologista» «aperta ai conflitti sociali».
Il Movimento a cinque stelle dei «grillini» intanto ha lanciato due giorni fa il suo candidato-outsider, Vito Claudio Crimi, con l’obiettivo dichiarato di «presentare una lista e far entrare un cittadino con l’elmetto in un consiglio regionale», e con quello politico di rosicchiare consensi nell’elettorato dipietrista.

I radicali milanesi, infine, hanno avuto mandato di cercare alleanze, ma come ammette il segretario dell’associazione Enzo Tortora, Francesco Poirè, «ad oggi andiamo soli», e «comunque sicuramente ci presenteremo con il nostro simbolo».

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