Sinistra unita, ma solo contro il centrodestra

Sinistra unita, ma solo contro il centrodestra

Il clima sereno dell’incontro sulle primarie del centrosinistra è stato infranto dopo un’ora e mezza di dibattito non da uno scontro sui diversi programmi dei candidati, ma da una domanda del nostro Diego Pistacchi. «Come mettereste in ordine di importanza i seguenti punti che si trascinano da diversi mandati senza soluzioni definitive: Gronda, lavoro, moschea, sicurezza, Terzo Valico e trasporto pubblico? E se non foste voi i candidati, per chi votereste?». Tutti i candidati hanno accolto la domanda con serietà e simpatia per la punta ironica del «toto-sindaco». Tutti tranne una, il sindaco uscente Marta Vincenzi.
«Lei si deve aggiornare, queste sono domande riesumate dal 2007! - è stata l’accusa della Vincenzi applaudita dalla sala -. In questi anni la città ha fatto delle scelte. La Gronda abbiamo scelto di farla per non perdere i finanziamenti. Sul Terzo Valico non abbiamo molta voce in capitolo, ma la nostra giunta ha fatto la strada che da Scarpino si collegherà il prossimo autunno all’aeroporto decongestionando il ponente dai camion. Sulla moschea abbiamo trovato un patto con la comunità islamica che non ha precedenti in Italia e questo è stato il nostro salto di qualità». Tra applausi da claque e altri trascinanti dal «non mi piace la Vincenzi, ma se va contro qualcuno che rappresenta il centrodestra piace anche a me», il sindaco ha concluso il suo siparietto sulla sua scelta di voto: «Voterei chiunque a parte Musso!». Applausi. Così come per Marco Doria, il professore che proprio al Cap presentò la sua candidatura a Palazzo Tursi lo scorso ottobre.
«Serve una battaglia nazionale per i fondi nazionali destinati ai Comuni, è indecente che il governo spenda soldi per i cacciabombardieri in questa situazione» è stata la sua risposta su dove intendesse reperire fondi per il Comune. Lotta all’evasione fiscale, equità sociale, un’Amt completamente pubblica, no Gronda, moschea subito e tolleranza come risposta per la sicurezza, gli altri cavalli di battaglia del professore. Roberta Pinotti ha invece puntato sulla coesione di partito «non fossi io la candidata voterei Marta perché rappresenta il Pd», sull’innovazione delle industrie e sull’apertura di dialogo con le imprese per evitare fughe di cervelli.

Qualche mormorio la Pinotti l’ha sollevato con la sua totale adesione alla Gronda «è frutto di grandi studi, è utile ed è un finanziamento che non possiamo farci sfuggire» e sulla moschea «va fatta in brevi tempi, ma se i tempi lo consentissero, valuterei ancora prima di puntare dritti sul Lagaccio». Per Sassano e la Burlando, invece, meno propaganda e proposte più concrete per combattere i portoghesi sui mezzi pubblici e per aprire spiragli sul Patto di stabilità.

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