da Milano
Altro che concertazione, la sinistra vuole resuscitare la scala mobile. Mentre davanti agli industriali il leader dellUlivo Romano Prodi parla di «rilancio della concertazione», la sinistra sindacale e un pezzo di coalizione guidata dal Professore vogliono smontare quegli accordi del 1993 e rilanciare la scala mobile, con una raccolta di firme per una «legge diniziativa popolare» partita la scorsa settimana e che ha come obiettivo 50mila adesioni.
Tra i promotori ci sono diverse sigle della sinistra sindacale. Cib-Unicobas, Cnl, Cobas, Cub, Sult e la corrente Rete 28 Aprile della Cgil, guidata dal segretatio della Fiom Giorgio Cremaschi. E in calce allappello, come riferisce Il Riformista, ci sono anche il Correntone dei Ds guidato dallex ministro del Lavoro, Cesare Salvi, Rifondazione comunista e i Comunisti italiani.
Liniziativa punta a ripristinare «lindicizzazione automatica delle retribuzioni dei lavoratori allinflazione rilevata dallIstat». Nellarticolo 1 della proposta si parla di «adeguare automaticamente alla crescita dellinflazione registrata dallIstat sia le retribuzioni dei lavoratori dipendenti pubblici e privati, sia gli stipendi di Co.co.co, Co.co.pro e i soci delle cooperative».
Un automatismo che secondo molti economisti ha contribuito in quegli anni a far lievitare linflazione fino alla doppia cifra. E un modello economico uscito sconfitto dal referendum del 1984, voluto dallallora presidente del Consiglio Bettino Craxi e osteggiato dal Pci, che poi venne definitivamente abbandonato con gli accordi tra sindacati, il governo Ciampi e Confindustria perfezionati tra il 1992 e il 1993. Fu proprio la «concertazione» tra parti sociali che portò ad agganciare gli stipendi allinflazione programmata (stabilita dal governo) a ogni rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro.
Ma quel meccanismo previsto dalla concertazione, secondo i promotori, è stata «una truffa», perché «linflazione programmata, sempre inferiore a quella effettiva, è stata utilizzata nella contrattazione centrale come leva per abbassare i salari reali». Lobiettivo delle 50mila firme è ambizioso. Gli organizzatori hanno lanciato un appello «a tutte le forze del movimento operaio» per sostenere la raccolta delle firme e soprattutto per «rompere con i liberali dellUnione e salvaguardare lopposizione di classe» per difendere gli interessi immediati e futuri della nostra classe di riferimento.
Il settimanale del Pdci, la Rinascita della Sinistra, ha dedicato linchiesta di copertina alla proposta di legge, mentre lesponende del Prc Paolo Ferrero ha spiegato al Riformista che «sebbene il programma dellUnione vada nella giusta direzione» nella redistribuzione del reddito, questa campagna per il ritorno della scala mobile «aiuterà ancor di più perché ha una valenza anche sul piano sindacale».
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