Sirene a Scampia La tv verità diventa thriller

Scampia, stanza del buco. Dai vieni, intima il poliziotto. Non posso, appuntato, mi devo fare sennò sto male. Hanno l’ago conficcato nel braccio oppure se lo stanno infilando in una vena del collo. Il poliziotto li lascia fare: un tossico che interrompe l’assunzione della dose può avere reazioni impreviste e autolesioniste. Siamo nei famigerati casermoni delle Vele, scale e androni fatiscenti resi celebri da Gomorra di Matteo Garrone. A portarci nel ventre del racket della droga è Sirene di Margherita Granbassi, ultimo esempio di tv-verità imperniato sulle azioni delle forze dell’ordine nelle situazioni più estreme (Raitre, giovedì, ore 23,25, autori Cristiano Barbarossa, Stefano Di Gioacchino e Michele Truglio, produzione Verve Media Company). Stavolta seguiamo l’Operazione Murena, quattro settimane di appostamenti e monitoraggi dei traffici della camorra padrona del quartiere. Ne scaturisce un documento da servizio pubblico, girato con telecamere a spalla e con musica e voce fuori campo (Riccardo Mei) che trasmettono il pathos del thriller. Ecco le istruzioni del commissario di polizia alla sua squadra sulle tecniche di protezione della camorra: infrangendo cancelli e muri abusivi eretti per ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine e garantire le vie di fuga agli spacciatori, dimostriamo ai camorristi che non sono nessuno e alla popolazione che non è sola. I pusher sono braccati. «Scampia non è un quartiere senza speranza», dice Granbassi. «In questo infinito inseguimento tra forze dell’ordine e spacciatori la droga continua a prosperare come una malattia incurabile, ma la polizia non si arrende». Si va ai Sette palazzi, dove il racket ha aperto «un supermercato della droga 24 ore su 24». Per identificare gli spacciatori servono prove incontestabili. Si piazzano le telecamere nascoste e prende il via l’Operazione Murena. Lo scambio della roba e del denaro procede a ritmo frenetico.

I poliziotti esaminano ore e ore di filmati. Questi li conosciamo tutti, chisto è ’o pipistrello... Dopo un mese di indagini scattano 33 arresti tra pusher, pali e corrieri. Duro colpo per la camorra, ma nessuno si illude sia definitivo.

twitter@MCaverzan

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