Il sistema di Toyota per guidare un mezzo con le onde cerebrali

Guidare un’auto con la mente. Onde cerebrali che si sostituiscono alle nostre mani e ai nostri piedi e aumentano la velocità, la rallentano, effettuano una curva a destra, poi a sinistra, poi un sorpasso. Un frutto della fantascienza, un sogno destinato a rimanere tale? Forse, ma non per troppi anni se consideriamo i risultati già ottenuti da alcuni ricercatori giapponesi.
Il Centro di ricerca Bsi-Toyota, diretto da Hidenori Kimura, è riuscito a sviluppare un sistema che utilizza una delle tecnologie più veloci al mondo: il pensiero umano. I segnali provenienti dal cervello sono elaborati da una macchina cerebrale, un interfaccia (Bmi-Brain machine interface) che consente al sistema di controllare una sedia a rotelle mediante l’uso delle onde cerebrali in un tempo di 125 millisecondi (un millisecondo corrisponde a un millesimo di secondo). Il Centro di ricerca che si è applicato a questo progetto è stato costituito nel 2007, grazie al Riken, un’istituzione amministrativa indipendente, presieduta da Ryoji Noyori, in qualità di leader del progetto che ha registrato da subito una massiccia partecipazione di Toyota Motor Corporation e di numerose sue consociate come Toyota Central Labs e il Genesis Research Institute.
In tempi recenti gli sviluppi tecnologici nel campo dell’interfaccia della macchina cerebrale hanno attirato l’attenzione di molti centri di ricerca. Tali sistemi consentono per ora a persone anziane o diversamente abili di interagire con il mondo attraverso segnali lanciati dal proprio cervello, senza la necessità di impartire comandi vocali per la svolta uniforme a destra e sinistra o per il movimento in avanti della sedia a rotelle. Ogni 125 millisecondi vengono processati i comandi mediante l’analisi delle onde cerebrali, grazie alla tecnologia di elaborazione del segnale. I dati sono mostrati in tempo reale su uno schermo, assicurando un feedback neurologico a chi guida, per una maggiore operatività. Questa tecnologia si dimostra utile nel campo della riabilitazione e nel sostegno, sia fisico che psicologico, degli utilizzatori di sedie a rotelle, ma potrà essere presto estesa ad altre aree di impiego.
Il nuovo sistema fonde la separazione del segnale del Riken e la tecnologia di filtraggio della sequenza spazio-temporale a differenza dei metodi tradizionali che invece richiedono un numero maggiore di secondi. Questo sistema è capace di adattarsi alle caratteristiche di ogni utilizzatore, garantendo così un miglioramento nell’efficienza di percezione dei comandi. Il progetto prevede un utilizzo di questa tecnologia su un’estesa gamma di applicazioni incentrata sulla medicina e sulla gestione dell’assistenza infermieristica. Si sta ora considerando l’incremento del numero di comandi disponibili e lo sviluppo di elettrodi maggiormente efficienti.

Finora la ricerca si è concentrata sulle onde cerebrali collegate al controllo di mani e piedi immaginari. Comunque, mediante ulteriori misurazioni e analisi questo sistema può essere applicato ad altre tipologie di onde cerebrali, generate in stati mentali differenti. Il futuro è già presente.

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