Sit in e bon ton, debutta Ferrante

Un pomeriggio tra girotondini d’essai, leoncavallini in disarmo e radical chic illuminati. Bruno Ferrante è a caccia di voti per le primarie del centrosinistra e non si nega, prima al sit-in dei Verdi e poi in periferia alla presentazione dell’ultimo libro di Lina Sotis. Stesso abito ma parole diverse dell’ex prefetto, che mentre si autodefinisce «rock» fa sapere di «amare Milano» e quindi di voler «sviluppare un’aria migliore, con tanto di coinvolgimento dei cittadini sensibili al problema ambientale». Ma il programma? «È un problema da affrontare con coloro che sostengono la mia candidatura» taglia corto l’ex inquilino di Palazzo Diotti. Che in quel di Bonola, sotto il tendone del City Life, a chi festeggia - a due passi dalle case Aler - con la Sotis «quelle 78 regole che aiutano la grazia del vivere» vagheggia di «periferie cuore della città, perché lì c’è l’identità dei milanesi».

Applausi di circostanza, con tanto di riconoscimento della signora del bon ton: «Ferrante? È il candidato più importante, quello che dà la sicurezza». Valutazione che fa sorridere Dario Fo, altro sfidante alle primarie: «C’è differenza tra me e l’ex prefetto. Io non accetto compromessi».

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