Roma - L'opposizione finisce con tutti e due i piedi nella trappola chiamata Sky preparata dalla maggioranza. Il governo costringe alla'angolo l'opposizione con un'operazione a tenaglia. Il premier al mattino da Tirana apre: "Se la sinistra insiste sul 10%, noi siamo d'accordo" dice sogghignando. E poi si scoprirà perché. Tremonti da Bruxelles assesta un altro colpo: "L'Ue ci impone di tornare al 20%, altrimenti aprirà una procedura d'infrazione. E' un accordo preso dal governo Prodi". E Berlusconi chiude con un: "La sinistra è vergognosa, non torniamo indietro neanche per sogno". E l'affondo finale: "Che vergogna... questi sono i personaggi della sinistra con cui abbiamo a che fare. Io Sky la capisco, ha avuto un privilegio, ma non capisco i giornali che invece di chiedersi come mai c’era un rapporto privilegiato nei confronti di Sky attaccano me, che vergogna! Direttori e politici dovrebbero tutti cambiare mestiere, andarsene a casa. Politici e direttori di questi giornali, come La Stampa e il Corriere, dovrebbero cambiare mestiere. Altro che conflitto di interesse e Berlusconi...".
Berlusconi: "Non ho nulla in contrario allo stop" Il premier parla da Tirana e apre alla sinistra: "Lo spot non l'ho visto. Se la sinistra insiste per portare l'Iva al 50% come da norme europee, io sono d'accordo. Vediamo se anche questa volta resterà coerente con se stessa o se invece perderà la faccia di fronte agli italiani. Noi accetteremo. Io non ho nulla di obiettare. Sempre rimanendo nell'ambito delle indicazioni dell'Ue. Vediamo poi cosa dirà il ministro Tremonti". A chi gli faceva notare se sia allo studio un aumento graduale dell'Iva Silvio Berlusconi replica di "non saperne nulla". Poi spiega che il governo "ha tolto un privilegio", mentre la sinistra che lo ha attaccato per questo "difende i ricchi". "Ci hanno detto che abbiamo aumentato le tasse, ma non è vero, abbiamo solo tolto un privilegio". Poi attacca la sinistra: "Difendono i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi e tirano addirittura in ballo il conflitto di interessi. Considero la loro reazione una cosa vergognosa". Poi sulla norma spiega: "Di questa cosa non sapevo niente, è una cosa fatta al ministero delle Finanze. E' andato a vedere dove ci fossero sprechi e privilegi e ha deciso di fare questa norma". Il premier ha quindi fatto capire che dietro la decisione di Giulio Tremonti ci sono ragioni ben precise: "Quando gli ho domandato come mai l’avesse fatta, lui mi ha dato una certa risposta che adesso vi darà lui e lasciamogliela dare solo a lui".Tremonti affonda "Esiste un blocco di documenti che hanno origine a Bruxelles da cui risulta che il sistema italiano, stratificato su più anni, era fuori dalla giurisprudenza europea per la quale dato un medesimo servizio non puoi avere aliquote segmentate in funzione delle tecniche di trasmissione utilizzate". Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in relazione all’aumento dell’Iva dal 10% al 20% a Sky previsto dal dl anticrisi. Su questo, ha aggiunto Tremonti, "è stata avviata una procedura di infrazione comunitaria e la soluzione poteva essere solo quella dell’allineamento delle aliquote. C’è un carteggio tra la commissione Ue e il governo Prodi che prevede l’impegno del governo ad allineare le aliquote. L’impegno scadeva in questi giorni".
E il premier chiude "Sull’Iva non torniamo indietro neanche per sogno, perché non sapremmo dove trovare i soldi e dunque resta l’abolizione di un privilegio" di cui Sky ha goduto in tutti questi anni. Così chiude Berlusconi ripartendo da Tirana. Popi sottlinea come a promettere un adeguamento dell’Iva versata dalle tv a pagamento all’Unione europea è stato Romano Prodi e questa "è la dimostrazione che questa sinistra non ha alcun ritegno e non tiene vergogna". L’opposizione "si deve vergognare" e auspicando che "gli italiani lo capiscano".
Bersani: "Sempre colpa degli altri" "È sempre colpa degli altri,ormai siamo abituati. Non vado neanche a controllare". Così il ministro dell’Economia del governo ombra del Pd Pier Luigi Bersani commenta le ultime affermazioni del titolare del Tesoro. Resta il fatto che si registra una certa "singolarità", dice Bersani: quella per cui in Italia è possibile che "ci sia un presidente del Consiglio che presiede il consiglio dei ministri e può tassare le sue imprese e quelle concorrenti. È - dice l’esponente del Pd - inaccettabile". Senza dimenticare che che "Berlusconi mette una tassa mentre aveva detto che le avrebbe tolte".
Di Pietro: "Problema è conflitto d'interessi" "Il governo, ancora una volta, trucca le carte ricorrendo a un escamotage. Ciò che l’Unione europea vuole tutelare è la libera concorrenza tra gestori dell’informazione e, quindi, livellare la tassazione onde evitare che si privilegi qualcuno a discapito di altri". Così il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in merito alle polemiche sull’aumento dell’Iva per le pay tv. "Questo, infatti - aggiunge - non vuol dire che bisogna alzare l’imposta sulle pay tv, cosa che peraltro, tra le tante infrazioni in corso, è l’unica che l’Ue non sollecita. Se proprio Berlusconi vuole attenersi alla giurisprudenza europea cominci con il rispettare la sentenza della Corte di giustizia europea che ha imposto all’Italia di restituire le frequenze a Europa 7. È chiaro a tutti - conclude Di Pietro - che il palese conflitto di interessi di Berlusconi continua, ancora una volta, a direzionare le scelte del governo".
Bossi: "Stop ai vantaggi" "Se andiamo a comprare una cravatta o qualsiasi altra cosa, paghiamo l’Iva al 20%. Tutti pagano quell’Iva lì: è difficile però mantenere quel vantaggio fiscale". Il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla querelle di queste ore sull’aumento dell’aliquota Iva per le pay tv. "Comunque - ha aggiunto scherzando - la Lega Nord una tv a pagamento non ce l’ha". Bossi ha liquidato con un’alzata di spalle la voce che gli gira un cronista su una possibile opa ostile di Murdoch sul gruppo Mediaset. "Non esiste. Ieri sera sono stato a cena ad Arcore - ha risposto Bossi - e Berlusconi me lo avrebbe detto".Bocchino: "Basta spot" "Io sono per natura un dialogante, perché parlandosi si evita lo scontro, ma in questa vicenda si è scelto lo scontro frontale con il governo e credo che non si vada da nessuna parte".
Per il vice presidente dei deputati del Pdl, Italo Bocchino, la strategia di comunicazione di Sky rischia di fare danni: "Se fossi fra i consiglieri dell’amministratore delegato Tom Mockridge, che non conosco, gli suggerirei di ritirare gli spot, perché con spot di quel genere non favorisce uno sblocco. È oggettivamente difficile - conclude - valutare la possibilità di una soluzione positiva con quegli spot in onda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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