Politica

Smettiamola col falso mito dei politici non ricattabili

PRIVACY Era una bandiera a sinistra, poi la curiosità di spiare il letto del premier è stata irresistibile. E ora?

Ma cos’è questo nuovo refrain della «ricattabilità politica», usato a sproposito? Secondo la quale «un politico non deve essere ricattabile» (addirittura, nella sua versione estesa, un «personaggio pubblico non deve essere ricattabile»), ma ricattabile rispetto a cosa, a con chi va o meno a letto o in piedi? Messa così è una messa cantata e una messa in quel posto da cui non si salverà nessuno. E, si noti, con pubblico ludibrio verso il ricattato, non verso i ricattatori. Fa più simpatia una prostituta di lusso che viene sul lettone con te munita di registratore, anzi diventa una vittima del sistema, rispetto a chi viene tradito nella fiducia personale, intima, privatissima, che poco c’entra con gli affari pubblici. Nel caso di Berlusconi la ricattabilità non c’era (un ricatto tentato non presuppone l’essere ricattabili), poiché la signora voleva lo sblocco di una licenza edilizia, e non l’ha avuta, anzi non è stata neppure pagata. E quindi su cosa ti ricatto, sul fatto che sei venuto a letto con me? Eppure Repubblica l’ha resa una martire del maschio dominatore, Annozero l’ha intervistata in ginocchio, povera donna da duemila euro a notte. Santoro giovedì prossimo cosa farà, per coerenza inviterà i quattro poveri carabinieri, perché la vita è tanto crudele e non potevano fare altrimenti per sbarcare il lunario?

Marrazzo o non Marrazzo, se l’andazzo è questo, chiunque è ricattabile, mentre il discrimine tra personale e pubblico dovrebbe essere quanto, rispetto a ciò che sono affari tuoi, incide o meno nella correttezza del tuo lavoro pubblico. Altrimenti in quale mondo viviamo? Inoltre secondo la logica della ricattabilità in questioni di letto, chiunque è ricattabile, vogliamo fare un censimento dei clienti di trans, prostitute e prostituti, spesso normali mariti e padri di famiglia, di cui la moglie non sia a conoscenza? Ma anche, semplicemente, di chi ha una semplice amante (o addirittura un qualsiasi cattolico sposato in Chiesa sorpreso a fare sesso non «unitivo e procreativo» con la propria moglie).

E se ti colleghi ai siti porno? Mmm, dipende, di quale genere? Mica sarai un feticista dei piedi? Potrebbe essere ricattabile un direttore di banca: ti ho fotografato a letto con un’altra donna, bello mio, ora dammi un fido che non potrei avere altrimenti ti sputtano. O un impiegato delle Poste, che quando mi vede, sapendo che io so che lui sa che io so, mi fa saltare la fila e mi paga i francobolli delle raccomandate. O un obeso a dieta, sorpreso a strafogarsi in un ristorante, se lo sapesse la moglie chiederebbe il divorzio, quasi quasi lo ricatto, e siccome è un dentista avrò le protesi gratis.

La morale pubblica dovrebbe distinguersi dal moralismo con un principio semplice: se i ricattati stanno al ricatto mettendo in ballo il proprio lavoro, sono complici, se pagano di tasca propria chissenefrega. Fossi stato Marrazzo non mi sarei dimesso neppure se il trio Bersani-Marino-Franceschini mi impiantava un sit-in sotto casa, né, una volta scoppiato il caso, avrei smentito un bel niente, anzi avrei invocato la privacy di cui la sinistra aveva fatto una bandiera (prima di ammainarla perché era troppo irresistibile girare intorno al letto del loro mito Silvio per mesi e mesi), avrei detto che sono fatti miei e, al massimo, di sua moglie (la quale lo ha lasciato, quanto è ingiusta la vita: sessualmente non la stava tradendo né con un’altra donna né con un altro uomo). Invece il Pd ha propiziato o accettato le dimissioni, così può sottintendere: vedete, il nostro si dimette, il vostro no?

Inoltre negli scandaletti di questi mesi sembra che, da una parte o dall’altra, la questione sia oltretutto più ipocrita, bigotta e pruriginosa di quanto appaia nei video e nelle registrazioni dei telefonini. Pare che conti la tipologia: il trans, la escort, oh, scandalo (unica informazione utile ai consumatori delle cronache odierne: un trans non di lusso, in un tugurio di via Gradoli, costa più di una escort di lusso, con una domanda non D’Avanzo: quanto costerà un trans di lusso?). Con annesse categorizzazioni sessuali implicite: il/la trans è di sinistra, (la prostituta non di strada) di destra.

Fosse stata la signora Maria, magari ruspante, pacioccona e chubby come Rosy Bindi, che abita sul tuo stesso pianerottolo cambiava tutto, purché non escano fuori delle foto con lei in tuta di latex e frustino sadomaso, allora forse mamma mia che scandalo, o missionaria o niente.

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