Smog, tagli, crisi economica? Meglio parlare di piazza Fontana

Smog, tagli, crisi economica? Meglio parlare di piazza Fontana

Prima le grida in consiglio comunale, poi i fischi in piazza contro l’assessore Giulio Gallera che partecipò alla cerimonia al posto del sindaco. Era il 2005, in aula si discuteva di bilancio. Il centrosinistra chiese la sospensiva di un’ora per seguire la commemorazione di piazza Fontana ma Gabriele Albertini e la centrodestra la bocciarono: «Niente di polemico, ma dobbiamo lavorare per il bene della città». Sei anni dopo, il vento è cambiato. Al governo della città ci sono il Pd e quella sinistra radicale che sventolava le bandiere in piazza quando l’anno scorso con fischi e tafferugli, ma soprattutto due anni fa con scontri pesanti, i centri sociali al grido di «fascisti» e «vergogna» hanno impedito a Letizia Moratti, Guido Podestà, Roberto Formigoni di concludere il loro discorso. La maggioranza alla riunione dei capigruppo giovedì scorso ha consegnato una lista di delibere urgenti (in cima, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico), vanno votate entro fine anno e le feste imporranno lo stop dei lavori, quindi il tempo è stretto e sono convocate sedute quasi tutti i giorni della settimana. Ma lunedì, a 42 anni dalla bomba alla Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana, il sindaco Giuliano Pisapia ha voluto convocare un consiglio straordinario per ricordare le 17 vittime dell’attentato terroristico avvenuto il 12 dicembre del 1969. Farà un intervento in aula alle 14,30, prenderanno la parola il presidente dell’aula Basilio Rizzo, il presidente dell’associazione Vittime di piazza Fontana, Carlo Arnoldi, si sarà spazio per gli interventi dei gruppi. La celebrazione proseguirà come al solito con la deposizione delle corone in piazza alle 16.37, alle 17.30 partirà il corteo da piazza Scala e raggiungerà il luogo della strage alle 18 quando parleranno Arnoldi, il segretario generale della Cisl Danilo Galvagni, il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia. «Ci tenevamo che ci fosse un momento di raccoglimento con le famiglie delle vittime, una presenza istituzionale di Palazzo Marino evitando problemi là, dove non parleranno le autorità», precisa Rizzo. Ma Gallera, che fu sonoramente fischiato in piazza quando salì sul palco al posto di Albertini, e ricorda le contestazioni pesanti nei confronti della Moratti, da consigliere di opposizione del Pdl domanda al sindaco «intanto se non fosse più utile a 42 anni dalla strage dedicare un’intera seduta», che rappresenta anche un costo per i gettoni di presenza, «a delibere più urgenti, specialmente in un momento di grande difficoltà. La memoria di piazza Fontana viene ribadita con i cortei e le tradizionali commemorazioni, un consiglio ad hoc non si è mai fatto mi sembra più il tentativo di un sindaco in calo di consensi di “rispolverare” le bandiere di piazza Fontana per accontentare la sinistra radicale». E «ci aspettiamo che dopo l’aula Pisapia pronunci comunque come i suoi predecessori un discorso in piazza per tutta la città, il consiglio non diventi un escamotage per evitare eventuali contestazioni».

Nonostante l’esperienza degli ultimi anni - i fischi, fumogeni e gli scontri - ha già garantito ancora la sua presenza il presidente Pdl della Provincia Guido Podestà. Parteciperà alla deposizione delle corone e al corteo fino alla Banca dell’Agricoltura.

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