Percorso universitario, studio di UGL-Luiss Business School: il 60% dei giovani si dice preoccupato

La percezione delle competenze più rilevanti nel mondo del lavoro vira verso le discipline tecnologiche: il 68% circa indica Informatica; il 62% Medicina, il 62% Scienze, Farmacia e Biologia, il 54% Ingegneria

Paolo Capone, Segretario Generale UGL
Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Per il 60% dei giovani italiani scegliere l’università rappresenta una fonte di ansia, mentre il 63% considera il futuro impiego il criterio principale nella scelta del percorso accademico. Inoltre il 68% ritiene le competenze digitali tra le più importanti per inserirsi con successo nel mondo del lavoro.

Lo studio di UGL e Luiss Business School

Questi sono alcuni dei dati emersi dallo studio condotto da UGL e Luiss Business School, “Indagine sull’orientamento scolastico. I giovani di fronte alla scelta del loro percorso universitario”, reso pubblico in occasione della Festa dei Lavoratori, durante un evento tenutosi presso la sede romana della Luiss Business School. L’indagine ha coinvolto ragazzi tra i 17 e i 20 anni, alle prese con la decisione su quale corso di laurea intraprendere in base alle proprie ambizioni professionali. La ricerca ha analizzato anche l’influenza esercitata dagli istituti scolastici nel guidare gli studenti verso scelte formative coerenti con le prospettive occupazionali.

I timori per la scelta

La scelta dell’università e del corso di laurea rappresenta una fonte di ansia per molti giovani, con forti differenze tra le varie aree del Paese. L’orientamento scolastico assume quindi un ruolo di rilievo anche dal punto di vista sociale, rispondendo a un’esigenza sentita da gran parte degli studenti. Secondo i dati, il 60% degli intervistati si dichiara preoccupato per questa decisione, e circa uno su quattro afferma di essere “moltissimo preoccupato”.

La tensione cresce nel Mezzogiorno e nelle isole, dove la percentuale sale al 68%, mentre nel Nord si attesta tra il 52% e il 56%. Le cause principali di questo disagio sono due: da un lato la mancanza di un supporto valido nell’affrontare questa scelta (indicata dal 38%), dall’altro la difficoltà nel trovare un percorso che risulti davvero coinvolgente e in linea con le proprie passioni (segnalata dal 40%).

Il dubbio tra lavoro e i consigli social

Per il 63% dei giovani, la prospettiva lavorativa dopo la laurea rappresenta il criterio principale nella scelta del percorso universitario. Al contrario, meno del 10% dichiara di lasciarsi influenzare dai suggerimenti di figure seguite sui social media, confermando un impatto limitato degli influencer su questo tipo di decisioni. Gli amici già iscritti all’università hanno invece un’influenza maggiore, menzionati dal 20% del campione.

Una priorità per il 42% degli intervistati è conoscere da vicino il mondo del lavoro e le opportunità disponibili, mentre il 38% ritiene fondamentale ricevere informazioni sui mestieri emergenti e le competenze richieste in futuro. In termini di strumenti di supporto, il 27% indica come utili sia l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro sia la possibilità di modificare agevolmente il proprio percorso accademico. Infine, poco meno del 20% attribuisce un ruolo determinante alla famiglia, riconoscendole un valore concreto nel facilitare l’accesso al mondo professionale.

Le competenze per il futuro

Circa il 37% dei giovani afferma di avere un’idea “abbastanza chiara” delle competenze da sviluppare all’università per accedere ai profili lavorativi più richiesti. Un altro terzo dichiara di comprenderle bene o pienamente. Tuttavia, il restante 30% ammette di avere scarsa consapevolezza in merito - aumentando fino al 38% tra i residenti del Sud e della Sardegna - segno di un divario informativo e orientativo che penalizza una parte significativa della popolazione giovanile.

Per quanto riguarda le competenze considerate più rilevanti nel mondo del lavoro, emerge un forte orientamento verso le discipline tecnico-scientifiche: l’informatica è indicata dal 68% del campione, seguita da medicina (inclusa la psicologia) e dall’area bio-scientifica (scienze, farmacia e biologia), entrambe al 62%, e dall’ingegneria al 54%. Questo trend è trasversale e non mostra differenze significative tra ragazzi e ragazze.

Aggiornamento professionale ed esperienze all’estero

Un segnale positivo di consapevolezza tra i giovani arriva dal fatto che il 63% riconosce l’importanza della formazione continua anche dopo la laurea, per restare aggiornati e sviluppare competenze sempre più mirate. Altro dato incoraggiante è rappresentato dal quasi 60% dei ragazzi che considera fondamentale fare esperienze all’estero, a conferma di un’apertura verso percorsi formativi internazionali e di crescita personale.

Gli interventi

Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha dichiarato: “Il tema dell’orientamento sta assumendo una rilevanza sempre più significativa, poiché stiamo assistendo a una crescente frammentazione e specializzazione dell'offerta universitaria, in particolare nelle facoltà umanistiche, a causa dell'avanzamento delle nuove tecnologie".

Freni ha poi aggiunto: "I dati ci indicano chiaramente quanto ci sia ancora da fare per migliorare le prospettive future dei nostri giovani. È fondamentale adeguare l’offerta formativa secondo parametri specifici. La scelta universitaria non incide soltanto sulla felicità individuale, ma ha un impatto considerevole sulla produttività del Paese. Le opportunità di orientamento sono essenziali per garantire una crescita lineare e sostenibile nel nostro sistema economico. Dobbiamo, quindi, mettere i giovani in condizione di fare scelte ben informate".

Federico Mollicone

Alle sue parole si sono poi aggiunte quelle di Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati: “Questo importante momento di confronto sull'orientamento scolastico coinvolge soprattutto le politiche attive del Parlamento e del Governo, evidenziando criticità su cui i Ministri Bernini e Valditara stanno lavorando da tempo. Il passaggio fra scuola e università rappresenta uno dei momenti cruciali nella crescita dei nostri ragazzi. I dati sulla preoccupazione degli studenti ne sono la prova.

Come decisori politici abbiamo la responsabilità di rendere la scelta degli studenti più equa e socialmente accessibile. In tal senso, abbiamo promosso un orientamento già dal terzo anno delle scuole superiori per contrastare la dispersione universitaria e trasformare l'orientamento in una componente stabile del nostro sistema di formazione. In questa prospettiva, abbiamo destinato consistenti risorse del Pnrr per favorire l'orientamento degli studenti”.

Paolo Capone

Il segretario generale UGL, Paolo Capone, ha affermato: “Dal Rapporto che l’UGL ha realizzato insieme alla Luiss Business School emerge, in maniera chiara, come la scelta del percorso di studi da parte di molti giovani sia influenzato dal tipo di lavoro che si intende svolgere a conclusione del proprio percorso universitario. È un aspetto significativo, che dimostra la centralità della formazione professionale per un giovane che si affaccia al mondo del lavoro, dove l’acquisizione di competenze specialistiche risulta determinante per il suo futuro occupazionale. Come decisiva è la conoscenza delle opportunità lavorative esistenti. L’UGL ha un ruolo strategico in questa prospettiva, perché offre un supporto concreto ai giovani non solo per sostenerli nelle scelte formative, ma anche e soprattutto per tutelare il loro diritto al lavoro una volta occupati”.

Matteo Caroli

Matteo Caroli, associate dean per la Sostenibilità e l’Impatto Luiss Business School, ha osservato: “Lo studio ha analizzato il processo decisionale attraverso il quale i giovani individuano il proprio percorso universitario ed ha approfondito i fattori che giocano un ruolo di primo piano in questa scelta. Ne è emersa una forte esigenza di orientamento sui corsi universitari offerti, ma soprattutto di essere supportati nella selezione del percorso di studi che meglio risponde alle proprie passioni e che, allo stesso tempo, fornisce competenze realmente utili per la propria carriera professionale.

È diffusa la consapevolezza della rilevanza delle discipline tecnologiche come informatica, ingegneria, farmacia, biologia. Come Luiss Business School analizziamo e guardiamo con attenzione questi fenomeni: i risultati emersi rappresentano un motivo di riflessione e indirizzano le nostre scelte in qualità di istituzione dell’alta formazione con un punto di vista privilegiato sul mondo delle aziende”.

Paola Nicastro

Per Paola Nicastro, presidente e amministratore delegato Sviluppo Lavoro Italia: "Abbiamo diverse iniziative nell'ambito dell'orientamento scolastico per seguire tutta la filiera della formazione. In tal senso, abbiamo attivato una proficua collaborazione con le Regioni attraverso una serie di attività dirette a sviluppare nuove competenze in relazione all'impatto delle nuove tecnologie, dell'intelligenza artificiale.

Abbiamo notato, inoltre, che molti giovani hanno una forte attenzione rispetto alle esperienze individuali, alla formazione mentre si lavora.

Ci sembra che stiamo andando nella direzione giusta per dare risposte concrete ai ragazzi che sono il nostro futuro. Ben vengano le esperienze fatte all'estero per arricchire il know-how ma nell'ottica di farli tornare in Italia".

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