da Milano
La Commissione Ue apre le porte di Eurolandia alla Slovenia dal prossimo primo gennaio, sbarra (per ora) alla Lituania la strada che porta alla moneta unica e rimanda a ottobre il «verdetto» sulleventuale adesione allUnione Europea di Bulgaria e Romania.
Tutto atteso e scontato, un po meno le polemiche e i sospetti che hanno accompagnato le decisioni prese ieri da Bruxelles. Alla soddisfazione di Lubiana, che con il rispetto dei cinque criteri di convergenza necessari si è assicurata il passaggio dal tallero alleuro, ha corrisposto il malumore di Lubiana per lapplicazione «troppo dogmatica» dei parametri di Maastricht. Al Paese baltico non è bastato essere in regola con i rapporti tra deficit e Pil e tra debito e Pil, né aver indirizzato i tassi a lungo termine verso i valori della eurozona, né aver mantenuto la propria moneta sostanzialmente inchiodata alleuro: linflazione, infatti, è rimasta appena al di sopra dei limiti imposti (2,7% in marzo contro il 2,6% consentito). Un leggero sforamento, certo, ma a «condannare» al rinvio la Lituania è stata la previsione di Bruxelles di una crescita media nel 2006 dei prezzi al consumo pari al 3,5%. Troppo, insomma.
La bocciatura è comunque andata di traverso al commissario lituano, Dalia Grybauskaite, mentre il commissario agli Affari monetari, lo spagnolo Joaquin Almunia, è stato costretto a intervenire per allontanare il sospetto che il pollice verso dellUe nei confronti di Vilnius fosse un messaggio di intransigenza mandato ai futuri pretendenti alleurozona, Polonia in testa. «Non inaugurerò un periodo in cui tutti potranno cambiare i criteri del Trattato. La Lituania ce la potrà fare se metterà in atto misure speciali», ha detto Almunia dopo aver ricordato di aver più volte cercato di dissuadere i lituani dal proposito di chiedere ladesione alleuro. La Commissione ha comunque annunciato listituzione di una task force in grado di suggerire un percorso di contenimento dellinflazione.
Quanto alla Slovenia, «soddisfa tutti i criteri di convergenza, un traguardo che risulta da comprovate politiche mirate alla stabilità e da riforme. E questo porta la Commissione a proporre che adotti l'euro nel gennaio 2007», ha spiegato Almunia. Lultima parola spetta ora ai ministri finanziari dellEu, che dovranno pronunciarsi dopo una consultazione con lEuroparlamento e dopo un confronto tra i capi di Stato e di governo previsto in giugno.
A Bulgaria e Romania restano invece ancora poco più di quattro mesi per convincere Bruxelles di aver ottemperato ai criteri necessari per entrare a far parte dellUnione europea. Al momento, nonostante i progressi riconosciuti dallUe, mancano ancora tasselli importanti per completare il mosaico.
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