Sofia Ricci a caccia di Priebke per ricordare la Shoah

L'attrice interpreta l'ebrea Giulia Spizzichino nel film "La farfalla impazzita", in onda il 29 gennaio su Raiuno

Sofia Ricci a caccia di Priebke per ricordare la Shoah
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«Tutti i carnefici sono carnefici, tutte le vittime sono vittime, in ogni tempo e in ogni luogo. Le bestie uccidono per paura, per fame; gli uomini no, uccidono per potere, per denaro, e questo li rende colpevoli». Elena Sofia Ricci (foto) cita con forza le parole di Camilleri per sottolineare l'importanza di indignarsi ancora oggi per le atrocità compiute dai nazisti contro gli ebrei. L'attrice è protagonista del tv movie La farfalla impazzita, in cui interpreta Giulia Spizzichino, coraggiosa ebrea segnata dallo sterminio della famiglia che si è battuta per l'estradizione e la condanna di Eric Priebke, esecutore materiale della strage delle Fosse Ardeatine nascosto in Argentina e riportato in Italia ormai vecchio.

Il film, tratto dal libro omonimo scritto da Giulia Spizzichino e Roberto Riccardi e edito da Giuntina, andrà in onda mercoledì 29 gennaio su Raiuno (anche su RaiPlay) diretto da Kiko Rosati in occasione del Giorno (diventata una settimana visti i molti eventi anche televisivi) della Memoria che cade il 27 gennaio. «Quella che raccontiamo è una vicenda importante - dice il produttore Matteo Levi della 11 Marzo Film - perché non si ferma agli anni dello sterminio degli ebrei ma percorre gli anni successivi unendo la sofferenza delle famiglie dei desaparecidos fino all'estradizione di Priebke».

Una vita segnata da tantissime sofferenze quella di Spizzichino, che l'hanno portata a essere una donna dura ma determinata, piena di incubi con cui ha fatto pace solo dopo l'arresto del carnefice: «Ho visto tantissime interviste di Giulia - spiega la Ricci - in cui, oltre a cogliere le sue parole, ho colto il suo sguardo, fisso non nel vuoto, ma nel suo passato. Lei i morti di cui parlava, li vedeva».

«La cosa che fa rabbia - conclude amara l'attrice - è che sembra quasi che noi dimentichiamo o non vogliamo ricordare e ce ne freghiamo. Continuiamo a perpetrare il potere sui più deboli. Che oggi ognuno interroghi la propria coscienza».

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