da Milano
Fino alla serata di ieri non era ancora sicuro se oggi e domani il Sole 24 Ore sarebbe uscito con o senza la pubblicità. La minaccia di un quotidiano privo (in toto o in parte) di inserzioni è partita dalla rappresentanza sindacale unitaria dei «grafici» di Milano, a cui si è unita quella di Roma. Entrambe hanno ieri scioperato. Unagitazione di personale non giornalistico e non poligrafico, ma prevalentemente amministrativo (oltre agli addetti allimpaginazione della pubblicità), che lamenta il rifiuto dellad, Claudio Calabi, di confrontarsi con i sindacati su alcune cessioni di ramo dazienda preventivate, ma non discusse. Tra le quali quella dellamministrazione.
Uno schema che Calabi sta seguendo, coerentemente con lidea di tagliare i costi di produzione non direttamente riconducibili al core business giornalistico, alla ricerca del modello più attraente da presentare agli investitori in vista della quotazione in Borsa dellautunno prossimo. In ogni caso lo sciopero dei grafici appare come lennesima di una serie di manifestazioni di inquetudine allinterno del ricco gruppo editoriale controllato dalla Confindustria.
Lultimo strappo risale a due settimane fa, quando la convention annuale dei giornalisti è stata annullata alla vigilia per evitare il minacciato assenteismo. I giornalisti di via Monte Rosa lamentavano sia la mancanza di un progetto sul settore online, sia il rifiuto della proprietà a chiarire il tema delle azioni da riservare ai lavoratori.
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