Solo l'Italia potrà adottare i bimbi orfani dalla Russia. Mosca: "Non ha nozze gay"

Il Cremlino consentirà le adozioni di bambini russi solo all'Italia: "È l'unico Paese dell'Occidente che vieta le nozze tra persone dello stesso sesso"

Solo l'Italia potrà adottare i bimbi orfani dalla Russia. Mosca: "Non ha nozze gay"

Le adozioni di bambini russi saranno consentite solo all’Italia. Come riferisce l’agenzia Interfax, il rappresentante del Cremlino per i diritti dell’Infanzia Pavel Astakhov ha spiegato che solamente il nostro Paese soddisfa i due principali criteri per l’adozione di bambini russi, vale a dire "la presenza di un accordo bilaterale con la Mosca" e "il divieto dei matrimoni tra persone dello stesso sesso".

La guerra sulle adozioni tra la Russia e gli Stati Uniti e l'approvazione da parte di Francia e Gran Bretagna dei matrimoni omosessuali aveva "fatto diminuire la possibilità per i cittadini di questi Paesi di adottare bambini russi". Ma il Cremlino non si era mai espressa così apertamente sul trattato con l’Italia, già più volte portato ad esempio in sede negoziale con altri Paesi. "Ci risulta che attualmente l’Italia è l’unico Paese i cui cittadini hanno la possibilità di adottare bambini russi - ha spiegato Astakhov - perché questo Paese non riconosce il matrimonio omosessuale, e, di conseguenza, non dobbiamo cambiare nulla nell’accordo vigente e, inoltre, loro rispettano i termini di questo accordo". Il rappresentane per i diritti dell’infanzia russo ha spiegato chiaramente che il governo di Mosca non affiderà i propri bambini e orfani ai Paesi coi quali non ha accordi bilaterali in proposito e ha precisato che, stando ad oggi, la Russia ha un accordo bilaterale di adozione solo con l’Italia, mentre la Francia non ha completato le procedure di ratifica del documento. "Non è colpa nostra - ha continuato Astakhov - i partner occidentali dovrebbero lavorare più attivamente se volete che l’adozione internazionale prosegua, percéè la Russia ha altre priorità. La nostra priorità è dare in adozione i bambini all’interno del Paese".

La legge Dima Yakovlev prende il nome da un orfano russo morto, nel 2008 negli Stati Uniti, per un colpo di calore dopo essere stato dimenticato dal padre adottivo in auto. Inizialmente il provvedimento sembrava solo una ritorsione contro l'America, anche in risposta al Magnitsky Act, nel contesto di quella Guerra Fredda tornata in auge alla fine dello scorso anno tra Mosca e Washington.

Ben presto, però, il divieto russo sulle adozioni verso l’America ha preso la forma di un manifesto della nuova era
del presidente Vladimir Putin, tornato al Cremlino più deciso a presentarsi come un difensore dei valori ortodossi contro un occidente sempre più liberal. A giugno, infatti, la Duma ha approvato una legge che vieta l’adozione di bambini russi da parte di cittadini di Paesi in cui è consentito il matrimonio tra persone dello stesso sesso e genitori singoli.

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