«Sì, pronto... Resta un attimo in linea». Un signore al bancone del bar porge il cellulare alla cassiera, che lo avvicina al lettore delle carte di credito, paga il cappuccino appena consumato ed esce dal locale riprendendo la conversazione telefonica. Il tutto senza avere mai tirato fuori il portafogli o la tessera del bancomat. Sembra fantascienza ma, da alcuni giorni, in 180 esercizi commerciali della Valtellina è la realtà. Coinvolte nella sperimentazione ci sono edicole, tabaccai e negozi di Sondrio, Chiavenna, Morbegno, Tirano e Bormio. Dove per la prima volta in Europa è possibile pagare utilizzando il cellulare, senza mai estrarre la carta di debito V-Pay dalle tasche. Lunico precedente è quello di Londra, dove però i pagamenti con il telefonino sono abbinati alle carte Visa. La sperimentazione, avviata dal Credito valtellinese, si avvale della tecnologia Nfc (Near Field Communication), che consente di trasmettere delle informazioni tra il cellulare e un lettore Pos grazie alle onde radio.
Come sottolinea la responsabile Sistemi di pagamento del Credito valtellinese, Beatrice Bettini, «a rendere possibile il pagamento è la tecnologia contactless, che consente di pagare con la carta di credito senza strisciarla. Per applicarla ai telefonini, è bastato inserire al loro interno una seconda Sim card, collegata però al conto corrente invece che al credito telefonico». I cellulari utilizzabili al posto della carta di credito sono già in commercio e per ora sono forniti solo da Nokia. «Tra i vantaggi - osserva Bettini - il fatto di essere pagamenti più sicuri rispetto alle normali carte di credito. Infatti è abolita la banda magnetica, il supporto più soggetto al rischio di clonazione». Inoltre, non è necessario digitare la password a ogni pagamento, ma soltanto ogni volta che si supera una spesa di 50 euro.
La sperimentazione dovrebbe durare tra sei e 12 mesi e, per ora, è limitata a pagamenti fino a 15 euro. Ma in futuro potrebbe essere estesa. Come sottolinea il direttore generale del Credito valtellinese, Miro Fiordi, «abbiamo scelto di anticipare una tendenza che coinvolgerà nei prossimi anni diversi operatori e banche». Per rendere un successo il pagamento con i cellulari occorrerà che sia utilizzato almeno dal 25-30% di commercianti e consumatori.
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