Il Pd è alla frutta. È un partito allo sbando, l’abbiamo scritto tante volte. Ma adesso ha toccato il fondo: lancia la raccolta firme contro il premier Silvio Berlusconi (ma Bersani non aveva detto che la nostra raccolta firme contro Fini era una vergogna?), millanta di aver raccolto milioni e milioni di adesioni. Per carità, i numeri sono numeri. E incuriosiscono: allora i giornalisti del Giornale indagano e scoprono che in quella moltitudine di firme ci sono persone che hanno aderito con evidenti nomi falsi: Silvio Berlusconi, Karol Wojtyla, Adolf Hitler, Fidel Castro, solo per citarne alcuni. Il Giornale se ne è accorto e sul suo sito ha svelato il grande bluff del Pd. E il partito di Bersani che fa? Reagisce attaccando il Giornale. In un comunicato ci accusano di essere stati noi a mettere le firme false sul loro sito.
Si vergognino, i signori democratici.
Sono due volte in malafede: non si accorgono, o non vogliono accorgersi delle firme patacca e poi pescati con le mani nella marmellata, scaricano le colpe su altri. Ci accusano vigliaccamente solo perché non vogliono che ci occupiamo dei loro colpi bassi. E vogliono la libertà di stampa solo per i giornali a loro vicini.