Sono sei milioni gli italiani che convivono con il frastuono quotidiano

Sono quelli che vivono a ridosso di una ferrovia o di un'autostrada. Se ne parla in questi giorni a Ischia in un convegno sulla «governance» dell'inquinamento acustico. Che negli ultimi anni è stato motivo di mezzo milione di cause civili nel nostro Paese

Sei milioni di persone stressate dal rumore di treni e autotreni, mezzo milione di cause civili che hanno come argomento del contendere il frastuono, soprattutto nei condomini, a causa della costruzione selvaggia di edifici e palazzi a partire dal 1997 senza il rispetto della normativa esistente.
L'inquinamento acustico è un problema serio, che colpisce le nostre orecchie, i nostri nervi e anche le nostre tasche, se è vero che intasare i Tribunali di carte ha un bel costo sociale. Se ne sta parlando a Ischia nel primo convegno nazionale sulla «Governance del rumore ambientale», iniziato oggi e che andrà avanti fino al 25 settembre.
A sottolineare come il rumore entra costantemente e convive nelle case degli italiani, Lorenzo Lombardi, ingegnere del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. «L'attuale piano di risanamento acustico del territorio - ha sottolineato Lombardi - sta interessando in particolar modo le infrastrutture di trasporto. Autostrade e ferrovie prevedono nuovi progetti di risanamento acustico. Attualmente si stima una spesa di 10 milioni di euro per isolare dal rumore circa 5-6 milioni di persone. Tante infatti sono i cittadini che ogni giorni vivono a ridosso di autostrade e ferrovie».
Tra i soggetti attivi impegnati nella tutela del territorio ambientale il ministero dell'Ambiente.

«Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, - ha dichiarato Lombardi - sta provvedendo, su delega del governo, ad approfondire la seconda fase di risanamento rivolta a ferrovie e autostrade. Le parole chiave sono revisione ed armonizzazione della normativa nazionale sul rumore ambientale.

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