da Roma
Affidabili, sicuri e pronti a non «mollare l'osso». Non necessariamente pettorali e bicipiti: i bagnini possono essere anche a quattrozampe. Da oggi, infatti, 200 cani (alla faccia dei divieti per chi porta Fido in spiaggia) sono pronti a tuffarsi per salvare bagnanti in difficoltà. Le unità di soccorso cinofilo cominciano ufficialmente la stagione anche se alcune sono già sotto lombrellone da giugno. Novità di quest'anno è il miglioramento delle performance dei quattro zampe, che possono nuotare fino a un chilometro di distanza dalla riva.
«Un percorso impensabile per un bagnino - spiega Ferruccio Pilenga, presidente della Scuola Italiana Cani Salvataggio - mentre con l'aiuto di un cane è garantito anche il soccorso del bagnante».
Oltre a Venezia, Pescara, Roma e Trieste, da quest'anno i cani da «salvataggio» si potranno trovare anche a Cagliari e a Marina di Massa.
Cè una prerogativa, poi, da non trascurare, come fa notare Ferruccio Pilenga: «I bagnini vanno pagati e quindi sono utilizzabili solo in quei lidi dove il livello di business permette di investire sulla sicurezza. Le unità cinofile, al contrario, sono branche di un corpo volontario e sono libere di prestare ovunque il loro servizio. È per questa ragione che rappresentano un valido complemento per la Guardia costiera, con la quale rimangono sempre in contatto, segnalando alla locale Capitaneria di porto il loro raggio d'azione».
«Ci sono situazioni di emergenza in cui anche i mezzi della guardia costiera non possono intervenire - fa notare Pilenga - e in questi casi diventano importanti le unità cinofile. Basti pensare che, grazie alla presenza del cane accanto al soccorritore, è possibile eseguire la rianimazione in acqua. Se poi il bagnante in difficoltà è nei pressi di una scogliera, il cane si tuffa legato a una cima, lo raggiunge e lascia che gli si aggrappi. Poi i due vengono tirati verso la barca di soccorso. I nostri animali sono gli unici che non hanno paura a tuffarsi persino da un elicottero librato a 2-3 metri il livello dell'acqua».
Le razze più utilizzate per il salvataggio in acqua sono il cane di Terranova, Labrador e Golden Retriever. Grossi molossoidi, goffi e impacciati nel movimento sulla terraferma, che invece riescono a stupire chiunque li veda muoversi nell'acqua, dove acquistano un'agilità sorprendente e fanno sfoggio di tutta la loro potenza. La cosa importante è che il cane bagnino sia dotato di ottima salute, sia almeno di taglia media e pesi più di 30 chili.
Il peso è fondamentale, perché il suo lavoro richiede un intenso impegno fisico dal momento che si tratterà di nuotare su distanze comprese tra i 300 metri e i due chilometri, di trainare una persona in difficoltà o addirittura di rimorchiare un'imbarcazione di piccola dimensione con a bordo fino a 30 persone.
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