Sopra i sessant'anni 169 milioni di europei Occorre una sanità multidisciplinare

«Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, la popolazione europea sopra i 60 anni era di 75 milioni nel 1950, è di circa 166 milioni ora e sarà di quasi 242 milioni nel 2050»,ha detto alla conferenza del 9° congresso della European union geriatric medicine society (Eugms), concluso a Venezia, la professoressa Stefania Maggi, presidente del congresso.
Il Rapporto 2012 sull'invecchiamento della popolazione, recentemente reso pubblico dalle Nazioni Unite, mostra che gli europei ultrasessantenni raggiungono il 22%, il doppio della percentuale che si riscontra nel resto del mondo; 1 su 5, oltre 33 milioni di persone, ha più di 80 anni e le Nazioni Unite stimano una crescita degli ultraottantenni fino a 68 milioni entro il 2050. «Se si considera che, secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), 30 milioni degli over 60 sono economicamente attivi e che 3 su 4 vivono da soli o col coniuge, è chiaro che ci sia bisogno di un impegno da parte dell'Europa per sostenere e promuovere il concetto di assistenza sanitaria specializzata per gli anziani», continua Maggi.
La medicina geriatrica si è sviluppata di pari passo con l'aumentare dell'aspettativa di vita della popolazione europea negli ultimi 50 anni e va incontro alle sfide che pone l'assistenza sanitaria alla terza età.

Questa specializzazione, che attinge dalla gerontologia (la scienza dell'invecchiamento), dalla medicina interna e dalla riabilitazione, è finalmente riconosciuta come un valido strumento per assistere in maniera adeguata, comprensiva, interdisciplinare e produttiva la popolazione anziana che, in proporzione, rappresenta il gruppo più bisognoso di assistenza sanitaria e, in particolare, di un approccio multidisciplinare.

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