Avete da ridire su Antonio Boccuzzi, sopravvissuto allo sciagurato rogo della ThyssenKrupp, e a questo titolo eletto a Montecitorio? Certo, è in qualche modo prigioniero del suo ruolo, destinato ad occuparsi di incidenti sul lavoro, omicidi bianchi e tragedie, ma se lex operaio di 35 anni sta nella rosa di chi potrebbe «prendere in mano le redini del Pd», evidentemente possiede altre doti non ancora rivelate. Eppure è lui, loperaio dellacciaieria torinese che appena candidato da Veltroni confessò nella prima intervista: «Sicuramente è stata una escalation di eventi inaspettati, tutto mi è piombato addosso, per cui è molto critico affrontarli, però ho una grande adrenalina addosso perché ho preso questa candidatura come una missione».
Folgorato sulla via di Damasco e illuminato dallo Spirito con la fiammella pentecostale. Perché è vero che in fabbrica Boccuzzi era delegato sindacale, ma per la Uilm che proprio di sinistra non si può dire.
Sopravvissuto al rogo con il cuore a destra
«Ho una grande adrenalina addosso. La candidatura è una missione»
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