I cinesi scelgono Milano come prima destinazione turistica in Italia. Il dato emerge dal rapporto annuale del Centro studi per l'impresa della Fondazione Italia Cina e da una rilevazione di Global Blue, società di servizi finanziari per pubblici esercenti, nota per il Tax free shopping, il rimborso dell'Iva per clienti stranieri. Nel capoluogo lombardo i visitatori dagli occhi a mandorla spendono il doppio di Roma, con una crescita del 42% degli acquisti lo scorso anno, contro il 22% della capitale, e quasi il triplo di Firenze (+17%). La Madonnina batte anche una nota attrazione culturale come Venezia, che ha registrato un modesto 9% di aumento dello shopping da parte di persone provenienti dalla Cina, nel corso del 2010. Un 2010 che è stato, a tutti gli effetti, l'anno dei turisti cinesi in Italia, che hanno sorpassato, per volume di spesa nel nostro paese (+94%), americani e giapponesi, con uno scontrino medio di 869 euro, superiore del 22% rispetto a quello russo e del 43% del giapponese. Merito delle migliori condizioni economiche del Dragone e della maggiore libertà di movimento dei suoi abitanti, sempre più affascinati da una Milano considerata la patria europea, per eccellenza, per eleganza, lusso e stile. Tra i negozi prediletti, come prevedibile, si collocano quelli del quadrilatero della moda e del centro: i cinesi comprano infatti per lo più (70%) articoli d'abbigliamento di noti brand, gioielleria e oreficeria, un settore quest'ultimo che ha ottenuto un incremento di oltre il 135% delle preferenze da parte della clientela dello stato asiatico. Clientela che non bada a risparmi visto che l'87% degli acquisti avviene presso i canali tradizionali, boutique mono o plurimarca, e soltanto il 13% negli outlet.
L'Organizzazione mondiale del turismo stima che nei prossimi dieci anni l'Europa sarà visitata da venti milioni di cinesi, che potrebbero presto divenire la prima fonte di guadagno straniero (oggi è la seconda, dopo la Russia) per la nostra industria turistica. Milano sarà poi una tappa obbligata, anche in considerazione dell'Expo 2015.
Altro particolare non da poco: il cinese non compra soltanto per sé, ma anche per amici e conoscenti che lo aspettano a casa, con un effetto moltiplicativo dello shopping.
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