Sorpasso proibito nella notte Tre giovani perdono la vita

Nebbia, velocità e imprudenza, fra le cause dello scontro frontale con un camion

Sorpasso proibito nella notte Tre giovani perdono la vita

Paola Fucilieri

Il miglior amico di Andrea è morto un anno fa. E allo stesso modo: finendo in auto contro un tir. Nel 2003, il medesimo incidente era capitato a un altro 22enne, anche lui sempre di Bornago: il giovane ha perso la vita lungo la strada, nella notte, quando l’auto non la controlli più e il buio ti avvolge. «Tre ventiduenni in 3 anni» mormora la gente, scuotendo la testa, nei bar di Bornago. Tremila abitanti che rifiutano categoricamente di confondersi agli oltre 5mila di Pessano con Bornago. «Fanno parte proprio di un’altra località» precisa una vecchia signorina.
Sono le 10. Ormai lo sanno tutti che tra le tre giovanissime vittime milanesi dell'incidente della sera prima - avvenuto poco dopo la mezzanotte di martedì, lungo la statale 11, proprio a due passi dalla fermata della linea verde del metrò «Gessate» - c’è anche il «loro» Andrea Carcano, 22 anni, uno studente (universitario)-lavoratore. Anzi: era proprio Andrea alla guida della Punto che, in fase di sorpasso, ha toccato lateralmente la motrice di un tir, ha sbandato e si è scontrata frontalmente con un altro autoarticolato che proveniva dalla corsia opposta, finendoci sotto.
Andrea stava riaccompagnando a casa Simone Monzio Compagnoni, 19 anni, studente dell’Itis, minore di due fratelli la cui madre è rimasta vedova l’anno scorso e Davide Anawin Galloni, operaio, 18 anni, nato in Thailandia ma naturalizzato italiano, entrambi residenti a Gorgonzola. Il quarto passeggero era un 18enne italiano di origini colombiane di Bellinzago Lombardo, Brian Saldana Cuellar, studente. Andrea, Simone e Brian non ci sono più, sono morti sul colpo; Davide è ricoverato al S. Raffaele e lotta contro la morte.
I soccorsi, i carabinieri, i pompieri e le ambulanze sono arrivati subito, ma purtroppo per tre dei ragazzi non c’era proprio più nulla da fare.
In base alla ricostruzione finale dei carabinieri e dei testimoni, in zona non c’era nebbia, come invece si era detto all’inizio: la manovra di Carcano è stata talmente azzardata che, il problema della visibilità sarebbe stato comunque determinante nella dinamica dello scontro. Ad alta velocità, infatti, Andrea ha preteso di superare il tir viaggiando su un dosso. Una manovra proibita perché non permette di vedere se arriva qualcuno sull’altra corsia e che in salita fa perdere potenza e velocità alla vettura.


Lo scontro è stato così inevitabile. E talmente violento che Brian è volato fuori dalla Punto per diverse decine di metri. I suoi amici sono stati letteralmente stritolati dalla Punto accartocciatasi sotto l’autoarticolato.

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