Cronaca locale

Sorpresa: la Lombardia ha meno cliniche private di Campania e Lazio

Una volta tanto la nostra Regione non vanta un primato. Ed addirittura si colloca al settimo posto. Un piazzamento che zittisce i denigratori del modello sanitario lombardo attivo da oltre un decennio che contestano il troppo spazio dato agli ospedali privati. Questi costituiscono il 30% delle strutture sanitarie, meno di quanto accade in Calabria, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Sicilia e Abruzzo. È quanto si è scoperto ieri nel corso della presentazione dell’attività ospedaliera privata nel quinquennio 2003-2008.
Un settimo posto che non è dispiaciuto al governatore Roberto Formigoni. «Perché è in Lombardia - ha dichiarato- che si realizza il miglior mix tra pubblico e privato. In sintesi è il sistema che funziona meglio mentre il privato svolge un ruolo importante il settore pubblico mantiene un ruolo da protagonista». Cliniche private ed ospedali pubblici sono motivo di soddisfazione anche per la loro capacità di reclutare pazienti da altre regioni. «La qualità del sistema lombardo - ha spiegato il presidente del Pirellone- è testimoniata dal nostro indice di attrattività, che si conferma di gran lunga il migliore da sette anni a questa parte. Il saldo tra ingressi e uscite è infatti per la Lombardia di oltre 68mila unità annue, cifra superiore del 70% rispetto alla seconda regione, l’Emilia Romagna e quasi 4 volte superiore rispetto alle terze, Toscana, Lazio e Veneto». I pazienti immigrati da altre regioni scelgono sia gli ospedali pubblici sia le case di cura private. «Si tratta di malati difficili - ha puntualizzato Antonio Pelisseo, presidente dell’Aiop (associazione italiana ospedalità privata) Lombardia - con un indice di complessità di 1,51 negli ospedali privati e di 1,35 in quelli pubblici». «Gli ospedali di diritto privato - ha voluto precisare Pelissero - si consolidano anche nell’area dell’emergenza-urgenza, con una percentuale di posti letto per acuti dotati di Pronto soccorso che sfiora nel 2007 il 70%. Sono aumentati inoltre i letti in terapia intensiva: il 2,74% negli ospedali privati e il 2,56% in quelli pubblici».
Il presidente della sezione lombarda ha chiesto al governatore di estendere il controllo alla totalità delle cartelle cliniche. Dati trasparenti che però non chiudono qui l’operazione trasparenza messa in atto dall'Aiop. «Studieremo insieme come realizzare questo esperimento in una zona del territorio regionale, per esempio all’interno di una Asl» è stata la risposta di Formigoni che ha tenuto a puntualizzare che è già stata raggiunta un’alta soglia di controlli: «fin dal 2004 la Regione Lombardia ha controllato un numero di cartelle pari a circa il triplo della percentuale del 2% stabilita dalla normativa nazionale. Con il 2009 si è arrivati a verificare il 10% delle prestazioni erogate sui ricoveri ed il 3,5% sulla specialistica». Ma il presidente del Pirellone ha, infine, citato anche altre percentuali che tranquillizzeranno molti lombardi.


Per il 2010 ha garantito il mantenimento delle attuali fasce di esenzione ticket che riguardano il 70% delle prestazioni ed oltre il 60% delle prescrizioni farmaceutiche.

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