La prima sorpresa è in Provincia: ballottaggio tra Oliveri e Repetto

Subito il presidente uscente ha cercato altri consensi tendendo la mano all’Italia di mezzo di Fabio Broglia Intanto il centrodestra ha cominciato i festeggiamenti Castelli (Lega): «A Genova la sinistra ha ceduto di botto»

La prima sorpresa è in Provincia: ballottaggio tra Oliveri e Repetto

A vincere, che sia sotto, che sia sopra, di un punticino o meno, è stata Renata Oliveri. La sfida elettorale per la corsa alla poltrona di presidente della provincia di Genova è finita così. Almeno al primo round. Alessandro Repetto non è stato sbattuto al tappeto. Non è certamente ko. Qualche osso rotto, però, ce l'ha. La Oliveri lo ha tenuto alle corde per tutto il pomeriggio fino a sera rincorrendo quel 47 per cento che lo ha costretto a non conquistare il centro del ring. Alla fine il blasonato Reepetto, forse troppo sicuro di vincere, non ha potuto alzare il pugno in segno di vittoria. Renata come Rocky. Renata come «Adriana» per i suoi sostenitori che l'hanno festeggiata fino a notte tarda stappando bottiglie di spumante e inneggiando al suo nome.
Un risultato clamoroso, come ha dichiarato il senatore Luigi Grillo, e tutti i commentatori politici genovesi. Basta ricordare che cinque anni fa l'ex sindaco di Rapallo, Roberto Bagnasco, persona perbene e di grande capacità politica e amministrativa, aveva ottenuto soltanto il 35 per cento dei voti contro il 56 per cento di Repetto. Un risultato scontato. Che, nei pensieri degli allenatori della scuderia del centrosinistra, avrebbe dovuto facilmente ripetersi. Invece la candidata del centrodestra, tenace, che ha fatto un’eccellente campagna elettorale, si è confrontata con i cittadini. Ha richiamato l'attenzione di tutti e appena salita sul ring è riuscita a sferrare, al momento giusto, un gancio destro al suo avversario mica tanto da ridere. Repetto, da esperto boxeur, è rimasto in piedi. Ci mancherebbe. Tuttavia le scarpette e la cintura da campione, considerata la sua altrettanto eccellente amministrazione della provincia, hanno traballato. Si è dovuto, in sostanza, appoggiare alle corde per non cadere. Alzare i gomiti per non beccarsi un altro malrovescio. Chiedere aiuto all'angolo, quello che sta nell'Italia Di Mezzo, e al suo candidato Fabio Broglia, per potere affrontare il prossimo match fra un paio di settimane. Si vedrà se il campione, stavolta a testa bassa, riuscirà a tenere unito il suo staff di allenatori e sostenitori. Da quelli dei ds a quelli di rifondazione. Tanto da vincere, ma certamente senza mandare al tappeto, l'incontro decisivo del ballottaggio per portare ancora a casa la cintura da presidente provinciale.
Il match genovese, intanto, è finito in prima pagina a livello nazionale.
«Risultati buoni del centrodestra - dice Bonaiuti portavoce del Cavaliere - con alcune affermazioni a sorpresa che la sinistra tende a mettere nel dimenticatoio come per Genova. Una roccaforte rossa in cui in provincia il centrodestra arriva al ballottaggio e guadagna oltre una dozzina di punti rispetto alle precedenti elezioni».
«Il centrosinistra ha ceduto di botto - spiega l'ex ministro leghista Castelli - anche in roccaforti tradizionali come Genova, dove vince, ma a stento in città, mentre è costretta al ballottaggio per la poltrona di presidente della Provincia».
Dai commenti ai risultati elettorali.
Intanto c'è da registrare un forte calo dei consensi nel ponente genovese. L'angolo rosso dell'arena Genova ha protestato. Malcontento e scelte calate dall'alto forse le motivazioni. Fatto sta che i dati parlano chiaro. Si registrano da meno cinque a meno dieci punti percentuali. Così come nelle vallate dell'entroterra genovese. A Cogoleto Reepetto ottiene soltanto il 50 per cento dei voti. A Pegli, suo distretto elettorale, stesso risultato quando cinque anni fa aveva ottenuto circa il 60 per cento dei voti. I compagni scuotono la testa. In molti hanno smesso di tifare per il centrosinistra. Ci sono anche le colpe a livello nazionale. Dal partito democratico alla politica del governo prodi. Lo dice lo stesso Repetto. La protesta, piuttosto che un tradimento, la si vede anche dal calo delle affluenze con il 60,39 per cento aventi diritto al voto che sono andati alle urne nella provincia di Genova quest'anno, contro i 66,18 per cento di cinque anni fa. In gran parte chi è stato a casa è proprio di centrosinistra.
Dal ponente al levante.
A Camogli, dove il regna da un paio di legislature il giovane sindaco di centrosinistra, ha vinto la Casa delle libertà con il 53 per cento dei voti contro il 41 per cento del centrosinistra. A Santa Margherita Ligure il centrodestra stravince portando a casa il 63 per cento dei voti contro il 29 per cento del centrosinistra.

A Rapallo ancora un successo di Forza Italia, An, Lista Biasotti, Udc, Lega Nord, Partito Pensionati, che insieme raccolgono il 59 per cento dei voti contro il 31 per cento degli avversari. A Recco il centrodestra vince con il 57 per cento dei voti contro il 31 per cento del centrosinistra.

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