Aiutare le piccole e medie imprese a uscire dalla crisi. Questa la mission della Provincia di Milano, che si propone di fare da tramite fra gli imprenditori e le banche, soprattutto quelle del territorio, per agevolare crediti e finanziamenti, ora estremamente difficili da ottenere. «Con le banche territoriali - spiega il presidente provinciale Guido Podestà - spesso il dialogo è più facile che con i grossi istituti bancari. Questa può essere la via per reperire risorse e salvare i posti di lavoro». Anche perché, in caso contrario, alle imprese mancherebbe lossigeno necessario per tirare avanti e soprattutto per continuare a investire, una via per uscire dal periodo nero. «I nostri imprenditori - sostiene Podestà - devono avere la garanzia dellaccesso al credito e devono poter continuare ad assumere». Altrimenti i provvedimenti di cassa integrazione si trasformeranno in veri licenziamenti e gli stati di crisi in chiusure.
La conferma arriva da Luigi Lucchetti, presidente di Piccola impresa di Assolombarda e dal presidente di Confapi Paolo Galassi, che spiega: «Ora le piccole e medie imprese hanno addirittura timore ad assumere. Noi vogliamo proprio evitare che capiti questo. La crisi sarà ancora lunga». Tra i suoi interventi, la Provincia punta anche a un maggior dialogo con i sindacati «per evitare lotte come quella della Innse», portata avanti a oltranza dagli operai. «Il mondo va in unaltra maniera» sostiene Podestà e proprio per questo organizzerà tavoli di confronto con i rappresentanti dei lavoratori per discutere in modo utile dei problemi delle aziende. Altra mossa: incontrare gli artigiani, i rappresentanti del settore del turismo «anche in previsione di Expo». E poi «studiare assieme al governo interventi di legge fattibili».
Insomma, a Palazzo Isimbardi si sta mettendo a punto un piano di salvataggio. Un esempio arriva dallimpegno dimostrato per la Nokia Siemens a Cinisello Balsamo e Cassina de Pecchi. «Cè il rischio - spiega Podestà - di una perdita di occupazione altamente qualificata e quindi per noi altamente necessaria». La multinazionale ha deciso di spostare i centri di ricerca negli Stati Uniti e una scelta del genere rende impercorribile lipotesi di reperire risorse governative per incentivare Nokia a rimanere in territorio italiano. La Provincia lancia lidea: acquisire rami dazienda da parte di imprese lombarde.
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